Luca Molinari: “Manca il coraggio di esplorare e rinnovare il vocabolario”
Intervista a Luca Molinari, curatore e professore di Storia e Teoria dell’Architettura presso la SUN, Napoli
"Comunicare l’architettura è un’arte difficilissima” dice Luca Molinari. Il suo metodo di lavoro? “Offrire letture semplici senza perdere in profondità e visione critica"
Cosa vogliono leggere gli architetti? Cosa gli architetti vogliono far sapere a potenziali clienti?
Comunicare l'architettura è arte difficilissima perchè si tratta di un sapere tecnico complesso e carico di significati non facilmente trasmissibili. Ecco perchè il nostro compito è quello di offrire letture semplici senza perdere in profondità e visione critica. Gli architetti chiedono di trasmettere tutta la densità e ricchezza che esiste nel loro lavoro senza banalizzarne contenuti. Mentre credo che gli architetti abbiano bisogno da una parte di esempi, buone pratiche a cui guardare e insieme riflessioni critiche che aprano visioni inattese.
Lo stato di salute della comunicazione/editoria di settore in Italia? La tua rivista/giornale preferito?
Lo stato di salute è pessimo perchè siamo in una fase di profonda transizione; ma per la stessa ragione è un periodo eccitante e carico di occasioni potenziali. La mia rivista preferita? Al momento Mark e Frame, ma presto spero sia una rivista italiana.
Cosa non va nella comunicazione di architettura/ingegneria/design oggi?
La mancanza di coraggio e la capacità di esplorare curiosamente ambiti non disciplinari; incapacità di rinnovare vocabolario delle parole e dei contenuti con cui esprimiamo un mondo che invece sta molto cambiando.
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