Freyrie: “La sfida è un Paese da rifare. Gli architetti devono innovare le loro strutture e dialogare con le aziende”
Architetto dell’anno 2015, i bandi dei tre premi saranno pubblicati il 1 luglio. Presidente: Stefano Boeri
"Dobbiamo portarci dietro gli altri mestieri, l’industria, i cittadini. Realizzare insieme un mondo migliore diverso da quello che ha favorito mezzo milione di abusi edilizi, 4 milioni di edifici che crollano con il terremoto, 1,5 milioni di edifici costruiti a ridosso dei fiumi"
“Non possiamo mascherarci dietro la colpa della politica e delle norme. La sfida è un Paese da rifare: abbiamo 8 milioni di edifici da efficientare, serve una politica per il retrofi che vale 25 miliardi di euro e che avrebbe ricadute dirette sul risparmio degli italiani. Dobbiamo affrontare concretamente il tema incompiute, dei vuoti urbani da riabilitare e rifunzionalizzare, devono trovare un destino alternativo i 6mila borghi deserti”. Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, ha rilanciato il futuro della professione e affermato il ruolo dell’architettura per il rilancio del settore delle costruzioni e del Paese.
A Carrara, in occasione della terza edizione della Festa dell’Architetto 2015, gli Architetti hanno annunciato l’avvio dei tre premi “Architetto Italiano 2015”, “Giovane talento dell'architettura italiana 2015” e “Raffaele Sirica 2015, Start up giovani professionisti” promossi dal Cnappc. “La Festa – spiegano gli Architetti – vuole essere un momento di riflessione e di approfondimento sulle peculiarità che oggi caratterizzano la professione di architetto e, in generale, l’architettura che è chiamata sempre più a rispondere ai bisogni dei cittadini e a riappropriarsi, quindi, della funzione civile che le è propria”.
Ecco che i tre Premi si propongono di valorizzare la cultura del progetto nella sua più elevata dimensione civile e professionale promuovendo gli architetti e gli studi che, anche nell'attuale difficile situazione economica, svolgono in modo esemplare, dal punto di vista tecnico ma anche etico, la professione. Dopo Cino Zucchi e Mario Cucinella per l’edizione del 2015 il presidente della giuria sarà Stefano Boeri. Dal 1 luglio i bandi dei Premi saranno pubblicati sul sito www.awn.it e su quello della Festa dell’Architetto.
“Come architetti dobbiamo prenderci carico di offrire soluzioni, di collaborare per la definizione di una visione. Dobbiamo portarci dietro gli altri mestieri, l’industria, i cittadini e realizzare insieme un mondo migliore di quello che ha favorito invece nel passato recente mezzo milione di abusi edilizi – continua Freyrie – 4 milioni di edifici che crollano con il terremoto, 1,5 milioni di edifici costruiti a ridosso dei letti dei fiumi, per non parlare del dissesto idrogeologico e dei tanti beni culturali abbandonati”.
A Carrara gli Architetti spiegano il loro impegno. “In un momento in cui la politica è evidentemente debole, possiamo e vogliamo offrire una visione, soluzioni a tutte le scale, dal riuso temporaneo alla sostituzione edilizia. Pubblicheremo a breve uno studio dove – spiega Freyrie – dimostriamo che un proprietario che ha 100 mq in un condominio, sta nei parametri di finanziamento, per sostituirlo completamente abbattendo i costi energetici”.
Nelle precedenti edizioni del premio dedicato all’ “architetto dell’anno” si sono distinti lo studio Piuarch e Tamassociati e tra i giovani ha vinto nel 2013 Fabrizio Barozzi e nel 2014 lo studio Scape. Progettisti che hanno saputo dimostrare con i fatti quanto sia complesso l’esercizio progettuale e come sia necessario evolvere il proprio approccio ad un mestiere che è rapidamente cambiato. “Non ci sarà mecato per decine di migliaia di studi professionali. Dovremo creare modelli a rete, studi flessibili e innovativi, integrati con il mondo dell’impresa. Se spesso – continua il Presidente – capita che si costruisca usando dei brevetti delle aziende, è inevitabile lavorare in modo con chi ha in mano le chiavi della tecnologia. Ecco perché il nostro Premio, a differenza degli altri, ricerca chi fa la differenza in termini di approccio professionale, di organizzazione, di uso di strumenti”.
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