14-01-2015 Paola Pierotti 3 minuti

Progetto Flaminio: Cdp Investimenti punta sull’approccio (e non sul fatturato dei progettisti)

Presentato al Maxxi il concorso internazionale per il masterplan del quartiere della Città della Scienza

“Dal concorso usciranno le linee guida architettoniche e tecniche, a giugno 2015 sarà scelto il masterplan e a quel punto Cdp Investimenti, proprietario dell’area, avrà le regole del gioco che dovranno poi essere approvate dal Comune per passare alla fase attuativa” 

Marco Sangiorgio

“Cassa Depositi e Prestiti investimenti è proprietaria di 70 immobili in tutt’Italia, abbiamo piccole cose e quartieri importanti nelle grandi città, circa un milione di mq da gestire e sviluppare per un patrimonio che vale 750 milioni di euro, con un piano di investimenti di un paio di miliardi. Progetto Flaminio è una di queste operazioni, quella a cui stiamo dedicando maggior attenzione”. E’ questo il contesto descritto da Marco Sangiorgio, direttore Cdp investimenti Sgr nel corso della presentazione del concorso internazionale per il Progetto Flaminio, il quartiere della Città della Scienza.

Tutti i dettagli del bando

Al Roma, negli spazi del Museo Maxxi, con l’Assessorato alla Trasformazione Urbana di Roma Capitale e con il Municipio, Cdp Investimenti ha presentato pubblicamente l’operazione che vede la trasformazione di un’area di 5,1 ettari ai margini della città storica, vicino al Foro Italico, al Villaggio Olimpico, al Maxxi di Zaha Hadid e all’Auditorium di Renzo Piano, una conferenza aperta ai giornalisti, ma anche ai progettisti e ai comitati di quartiere.

Operazione trasparenza alla quale gli architetti hanno partecipato numerosi cogliendo l’occasione per fare un sopralluogo nell’area di progetto e per chiedere qualche delucidazione all’ente banditore.

“Dal concorso usciranno le linee guida architettoniche e tecniche, a giugno 2015 ci sarà il masterplan, a quel punto Cdp Investimenti, proprietario dell’area, avrà le regole del gioco che dovranno poi essere approvate dal Comune per passare alla fase attuativa” ha spiegato Sangiorgio ai professionisti che cercavano di capire di più sul dna del masterplan richiesto dal bando.

Lo strumento del concorso, fortemente voluto dall’assessore Giovanni Caudo, è stato scelto da Cdp Investimenti anche “per un fattore tempo – ha ribadito il direttore di Cdp Investimenti – iniziamo il processo con un metodo trasparente e una gara molto aperta. Da privati avremo potuto procedere con un incarico diretto, portare il progetto in Comune e iniziare a negoziare in quel momento, con questa procedura contiamo di aver accelerato nel rapporto con la Pubblica Amministrazione”.

I comitati dei cittadini, nel corso della presentazione, hanno lamentato la scarsa attenzione al lavoro fatto nei mesi scorsi ma Caudo ha rassicurato che “il documento elaborato dal gruppo farà parte integrante del Documento Preliminare alla Progettazione che sarà dato ai sei gruppi che passeranno alla seconda fase del concorso e – ha aggiunto l’assessore – come d’accordo i professionisti scelti nella short list incontreranno i rappresentanti dei comitati dei cittadini”.

Per partecipare al concorso si chiede un buon curriculum e tre pagine A3. “Fateci capire come vorreste approcciare il tema – ha detto Caudo – non ci interessa il fatturato ma il metodo di lavoro che proponete”.

Le scelte progettuali dovranno essere in linea con le norme del Prg di Roma, “con il progetto vincitore del concorso – ha aggiunto Sangiorgio – sapremo come procedere avendo messo insieme le regole degli architetti e quelle degli urbanisti. Nella fase attuativa prevediamo il coinvolgimento di altri operatori: per l’hotel ad esempio cercheremo una società che fa alberghi, per gli uffici e per le case si deciderà come procedere. Intanto partiamo con il masterplan per definire un piano unitario per il pubblico e per il privato, come richiesto dal Comune”.

Il programma prevede di collocare 35mila mq di residenze e strutture ricettive e commerciali per 10mila mq, un insieme di spazi e strutture pubbliche distribuite su 14mila mq e la Città della Scienza. Per iniziare ai progettisti con il concorso si chiede di sviluppare un masterplan: “non parliamo di progettazione architettonica, non bisogna sviluppare il progetto di ogni singolo edificio, ma distribuire funzioni e volumi. Il progetto sarà fatto successivamente. Al vincitore sarà affidato l’incarico – ha detto Sangiorgio – non escludiamo di coinvolgere altri professionisti in seguito, ma non è automatico: viviamo in un mercato aperto”.

I sei finalisti avranno un rimborso di 24.000 euro. Il concorso presenta una serie di caratteri fortemente innovativi: in particolare, le candidature sono libere, e il bando è fatto da un soggetto privato che non deve sottostare ai vincoli imposti dal codice degli appalti che di fatto escludono i giovani professionisti.

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Paola Pierotti
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