01-11-2014 Paola Pierotti 5 minuti

Aggiudicato il concorso per la Cantina Valpolicella. Si andrà in cantiere con un mix di idee

Arnaldo Toffali (Presidente Architetti): "Per la prima volta un privato si è rivolto all’Ordine di Verona per promuovere un concorso"

"Abbiamo voluto assegnare diversi premi in questo concorso per stimolare la creatività. Non realizzeremo nè il primo, né il secondo né il terzo. Prenderemo il meglio dei 420 progetti ricevuti. Sarà il consiglio a decidere come procedere, valuteremo questo anche insieme agli ingegneri con cui da anni lavoriamo"

Daniele Accordini

La Cantina Valpolicella di Negrar ha investito sui giovani e, promuovendo un concorso di idee con l'Ordine degli Architetti PPC di Verona e con Young Architects Competition (YAC), in tre mesi dalla diffusione online del bando per il restyling architettonico della cantina sono arrivati centinaia di progetti da oltre 80 Nazioni, la cantina è stata visitata da 350 visitatori italiani e stranieri e complessivamente sono stati coinvolti 3mila addetti ai lavori.

La giuria ha stilato una graduatoria e ha assegnato il primo premio ad un team di studenti sloveni Dominik Košak, Rok Primaži?, Ambrož Bartol, Miha Munda, Rok Staudacher. Secondo classificato è un gruppo di giovani professionisti di Padova Alessandro Pretolani, Filippo Pambianco, Davide Lorenzato. Il terzo premio è andato ad uno studio francese composto da Moreau Kusunoki e Hiroko Kusunoki.

"Grazie a questo concorso abbiamo preso consapevolezza dell'importanza di investire su una nuova cantina. Se per anni abbiamo pensato in modo tradizionale di dover operare nel contesto industriale – dichiara Floriano Fasoli, vice presidente della Cantina della Valpolicella – ora si è capito che serve un progetto, e che questo deve raccordarsi con l'ambiente e con il territorio che lo circonda. Dobbiamo rompere la distonia tra fabbricato industriale e contesto naturale. Nel nostro caso inoltre – continua Fasoli – dobbiamo lavorare sull'esistente e questo non significa soltanto tenere conto dei vincoli di natura economica e logistica, ma anche di concetti che rimandano al non consumo di suolo e alla correzione di eventuali errori che abbiamo fatto negli anno scorsi". Il concorso per la cantina è stato quindi un'opportunità, "un grande arricchimento che ci servirà per passare dalla carta al cantiere. La nuova cantina si farà, non so ancora dire se quest'anno o il prossimo, dipende dalle priorità ma la nuova cantina diventerà realtà".

"Abbiamo già fatto degli investimenti per andare avanti con un nuovo progetto – aggiunge Daniele Accordini, direttore della cantina -. C'è bisogno concreto di ampliare la superficie e siamo consapevoli che dobbiamo cambiare approccio. Se all'inizio per il vino c'era bisogno di una struttura tecnica attenta all'aspetto produttivo, oggi il vino esprime la cultura del territorio, i clienti vogliono trovare una struttura accogliente, essere accompagnati in un percorso di scoperta, e l'estetica complessiva deve ricordare la storia, la tradizione e la cultura. Se per anni sono bastati geometri e ingegneri oggi abbiamo bisogno di un architetto che traduca in realtà le tante esigenze".

I vini della Valpolicella vengono consumati soprattutto all'estero: il mercato italiano rappresenta soltanto il 15-20% del fatturato. Anche questo elemento non può essere trascurato. "Abbiamo voluto assegnare diversi premi in questo concorso per stimolare la creatività. Non realizzeremo nè il primo, né il secondo né il terzo, prenderemo il meglio dei 420 progetti ricevuti con questo concorso – aggiunge Accordini – per ora abbiamo visto i primi 40 e siamo molto soddisfatti. Sarà il consiglio a decidere come procedere, non so se affideremo l'incarico ad uno di questi studi che si sono classificati nei primi posti della graduatoria, sicuramente sarà un insieme delle tante idee che abbiamo ricevuto. Capiremo anche insieme agli ingegneri con cui da anni lavoriamo come procedere, e lo faremo più rafforzati grazie al tanto lavoro che è stato fatto per questo concorso con risultati superiori alle nostre aspettative".

Per trasformare la sede attuale di Negrar risalente al 1957 in un luogo che aspira a riformulare in chiave contemporanea il concetto stesso di cantina – da semplice opificio a centro di produzione all’avanguardia e di ricerca, a luogo di incontro e di relazione con il suo ambiente-territorio, catalizzatore di cultura e turismo – la Cantina cooperativa veronese ha deciso di puntare sul concorso di idee ‘Wine Culture Centre' coinvolgendo anche il network internazionale di professionisti giovani neolaureati e studenti.

Il bando è stato strutturato cogliendo l'esigenza della Cantina di dare risposta a nuove esigenze funzionali e al contempo di rispecchiare la qualità dei propri vini attraverso un nuovo concetto di cantina che oltre ad essere luogo di produzione e ricerca deve poter diventare un luogo di incontro e relazione con l'ambiente.

La giuria era composta da Nicola Scaranaro (Foster&Partners, Londra), Alfonso Femia (5+1AA, Genova), Fiorenzo Valbonesi (ASV3, Cesena), Antonio Ravalli (Ferrara), Markus Scherer (Merano). La somma totale prevista in premio era di 15 mila euro (primo premio 8mila euro, secondo 4mila euro e terzo 2mila euro). Previste anche due menzioni d’onore “Gold” di 500 euro ciascuna e ulteriori dieci menzioni d’onore.

"Per la prima volta un privato “La Cantina Valpolicella di Negrar” si è rivolto all’Ordine degli Architetti per promuovere un concorso di progettazione per la sistemazione dell’attività produttiva, fatto quindi assolutamente eccezionale e di grande interesse – ha dichiarato Arnaldo Toffali, presidente dell'Ordine degli Architetti PPC di Verona – poiché da anni il Consiglio Nazionale degli Architetti sta portando avanti con impegno il rilancio della qualità architettonica nel nostro Paese, in particolare promuovendo il tema dei “concorsi di progettazione” come elemento democratico per riavviare il confronto ed il dibattito sull’architettura e la valorizzazione dei caratteri del territorio".

Il presidente della Cantina rivolgendosi all’Ordine degli Architetti PPC per collaborare, espresse chiaramente la richiesta che il concorso venisse aperto soprattutto ai giovani, alle nuove generazioni di progettisti. Da qui è nata l’idea di rivolgersi a YAC, con il quale l’Ordine aveva già avuto una felice collaborazione in occasione dell’evento organizzato all’ex Mercato Ortofrutticolo (“Verona città / Creatività per l'innovazione”), per l’organizzazione del concorso, contando sulla professionalità, ma soprattutto sulla passione e l’entusiasmo, dei suoi fondatori. L’Ordine degli Architetti di Verona dal 1997 sta promuovendo con gli Enti pubblici forme di collaborazione per la promozione di bandi di concorso per la sistemazione in particolare di spazi pubblici. "Purtroppo però – ha aggiunto il presidente – la maggior parte di queste iniziative sono rimaste, come accade spesso in Italia, senza esito. Esperienze importanti che tuttavia non sono mai state sperimentate con i privati".

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Paola Pierotti
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