18-09-2014 Paola Pierotti 2 minuti

Rebuild dà lezione di ’Soft landing’: conoscere gli edifici prima di abitarli per massimizzare le performance

Sistema che coniuga funzionalità ed estetica, contiene le spese e rispetta l’ambiente. Nel 2016 in Uk obbligatorio per tutti gli edifici

"Il progettista e il costruttore devono accompagnare il conduttore nei primi mesi di occupazione dell'immobiliare per affinare le regolazioni ed assicurarsi che l'edificio operi alla massima efficienza rispetto alle condizioni d'uso reali"

Alberto Ballardini (Habitech)

Come non possiamo avere una Ferrari e andare con il freno a mano tirato, così non possiamo permetterci di costruire edifici progettati con attenzione all'innovazione e alla sostenibilità che non rendono quanto previsto sulla carta. Parte da questa riflessione e dal supporto di alcune ricerche scientifiche internazionali sulla discrepanza tra prestazioni sulla carta e quelle effettive di un edificio, la lezione che Ian Orme, esperto di soft landing, terrà a Riva del Garda il 26 settembre nell'ambito di REbuild, la convention sulla riqualificazione sostenibile degli immobili.

Spesso si fanno interventi radicali di riqualificazione, ma le prestazioni finali e i risparmi previsti in bolletta finali non sono quelli previsti. E questo è un problema che rende spesso difficile assegnare un valore agli edifici.

"Per eliminare questo gap la risposta si chiama proprio soft landing – dice  Alberto Ballardini, responsabile Habitech e speaker a REbuild -. Si tratta di un vero e proprio servizio di accompagnamento del conduttore o proprietario, nei primi mesi di occupazione dell'immobile (“soft landing”) per affinare le regolazioni ed assicurarsi che l'edificio operi alla massima efficienza rispetto alle condizioni d'uso reali. Questo processo – spiega Ballardini – è una valutazione dinamica delle performance dell’edificio che è resa possibile grazie alla sempre maggiore informatizzazione degli edifici (Buildling Managemt System and Building Information Modelling) e all’uso di big-data, oltre all'uso di applicazioni user-oriented".

Conoscere gli edifici che si gestiscono o si abitano dopo la riqualificazione è necessario per non rendere inutili serramenti ultra efficienti, mini centrali di energia rinnovabile o facciate continue.

Il soft landing nasce a fine anni novanta come pratica avanzatissima nel campo della ricerca. Viene però formalizzato per la prima volta in Inghilterra nel 2013, durante la riforma del settore edilizio:  UK's National Energy Efficiency Action Plan and Building Renovation Strategy. Al fine di rendere più efficiente il parco immobiliare britannico il governo creò un programma nazionale, chiamato Government Soft Landings (GSL). Il GSL dal 2016 sarà obbligatorio per ogni edificio. A Rebuild Orme farà il punto su questo sistema che ha l'obiettivo di massimizzare l'impatto ambientale, i costi economici e l'impatto sociale, integrando funzionalità ed estetica. "Una novità per l'Italia – ha commentato Orme – dove il soft landing è completamente sconosciuto sia nel pubblico che nel privato".

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Paola Pierotti
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