A Roma, la Città del Sole con case e uffici dove c’era un deposito Atac
Sarà completato entro il 2015 il complesso Labics a due passi dalla stazione AV Roma Tiburtina)
Lo spazio pubblico attraversa senza soluzione di continuità l’intera area di intervento andando ad occupare anche la copertura dei basamenti, in modo da restituire alla collettività l'area sottratta alla città dalla loro impronta a terra.
Città del Sole è un progetto privato, un nuovo pezzo di città parzialmente pronto a ridosso della stazione AV Roma Tiburtina, realizzato al posto di un deposito dell'azienda di trasporti (Atac). L'architettura è firmata dallo studio romano Labics per Parsitalia Real Estate.
L’intervento rientra nel programma del Comune di Roma per la valorizzazione delle rimesse dell’azienda di trasporto pubblico localizzate nelle aree centrali della città. Il concorso prevedeva la progettazione di uffici, spazi commerciali e residenze in una partnership tra architetti e developer immobiliari.
Il mix di funzioni prevede residenze, uffici, commercio di vicinato, biblioteca di quartiere, spazi pubblici.
“Localizzata sul margine della città compatta dei primi del Novecento, l’area di intervento è caratterizzata dalla presenza di grandi segni infrastrutturali che non favoriscono la fruizione pedonale. Rispetto a questo scenario – spiegano i progettisti – il progetto si è posto un duplice obiettivo: da una parte quello di costruire una centralità urbana di scala locale attraverso il disegno di un articolato sistema di spazi pubblici; dall’altra quello di confermare l’identità del sito quale luogo di transizione e di accesso alla città consolidata”. Il disegno dei vuoti, degli spazi aperti e delle percorsi, organizzato in relazione alle direttrici scaturite dall’intorno, determina la composizione dei volumi costruiti. Il risultato: un tessuto poroso e attraversabile.
Nella Città del Sole lo spazio pubblico attraversa senza soluzione di continuità l’intera area di intervento andando ad occupare anche la copertura dei basamenti, in modo da restituire alla collettività l'area sottratta alla città dalla loro impronta a terra.
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