Milano
- L’assessore: «La riqualificazione degli alloggi Erp grazie alla vendita di alcuni appartamenti già deliberati dal Consiglio»
Da una parte il prezzo alto delle case, dall’altra un mercato di affitti debole, limitato e molto caro. L’emergenza casa da oggi ha un nuovo Piano che l’assessore alla Casa del Comune di Milano, Guido Bardelli, racconta a thebrief. Di significativo c’è la presa di coscienza che la regia pubblica è fondamentale e che a rischio espulsione dalla città è il ceto medio, quello che da sempre ha alimentato il capoluogo con la sua vocazione all’inclusione e all’innovazione.
- Via libera da Palazzo Marino: i canoni di affitto non dovrebbero superare gli 80 euro al mq all'anno. La reazione degli operatori
La casa è un diritto», parola di Giuseppe Sala. Da vecchio slogan a parola d’ordine, rispolverata dal sindaco di Milano durante l’annuncio del Piano straordinario per la casa. Un progetto di lunga visione – spiegano da Palazzo Marino – che programma la costruzione, entro dieci anni, di 10mila alloggi (6.500 in città e 3.500 fuori) a costi accessibili. Vale a dire con canoni di affitto che non superino il valore di 80 euro a metro quadrato all’anno (con un semplice calcolo, si tradurrebbero in 666 euro al mese per un appartamento di 100 metri quadri), con l’obiettivo di rispondere al fabbisogno abitativo della fascia media della popolazione, con reddito tra 1.500 e 2.500 euro al mese.
- Si parte con i progetti di Acpv Architects e Park Associati
La notizia è che l’intervento si farà. Lo ha confermato Mario Abbadessa, ceo di Hines Italia, all’inaugurazione del cantiere di Unionezero, il primo dell’immensa area delle ex Falck di Sesto San Giovanni, nella Città metropolitana di Milano, di cui il gruppo internazionale è co-investitore e development manager. Un iter travagliato per l’area da 1,5 milioni di mq su cui sorgevano le acciaierie (e un masterplan di Foster+Partners), fatto di continui stop&go (non da ultimi il Covid e l’inflazione, con il conseguente rialzo del prezzo dei materiali), che però sembra ormai aver preso il via con la posa della prima pietra dei primi tre edifici che andranno a comporre l’area.
- Al Forum della rigenerazione urbana l’iter di revisione, un anno per l’approvazione. Sala: entro un mese il Piano casa per 10mila alloggi
Nuove ricuciture urbane e progetti ambiziosi come la high line nel viadotto di via Monteceneri, modello New York e Seul; l’obiettivo di riduzione di consumo di suolo di un milione e mezzo di metri quadrati; la centralità dei quartieri e lo stop alla discrezionalità sulle regole. Queste sono le principali novità del Piano del governo del territorio (Pgt) illustrate dall’assessore alla Rigenerazione Urbana del Comune di Milano, Giancarlo Tancredi, già introdotte poche ore prima all’evento dedicato al Salva Milano.
Quello delle inchieste della Procura rimane però il chiodo fisso del sindaco, presente all’evento. «Il blocco dell’urbanistica ha causato danni alle imprese e ai cittadini», dice il primo cittadino di Milano Giuseppe Sala aprendo il Forum della Rigenerazione Urbana in una mattinata tutta dedicata alla presentazione di una nuova strategia della Milano del futuro: sostenibile, equa, prossima e bella.
- Lo studio nato a Torino apre la nuova sede di Milano e guarda all’Europa
Progettare in modo sostenibile e digitale, integrando aspetti acustici ed energetici e migliorando l’esperienza di realizzazione dell’intero processo. Questa la filosofia dello studio Settanta7, fondato a Torino nel 2009 da Daniele Rangone ed Elena Rionda, con uffici anche a Milano – nella sua nuova sede progettata con Rizoma Architetture –, Lione, Lisbona e Tirana. Un totale di 13 soci e un organico di 130 professionisti provenienti da tutto il mondo. Lo studio è conosciuto prevalentemente come progettisti di opere pubbliche e in particolar modo di scuole.
«Dal primo progetto per un piccolo ampliamento di una scuola materna, si è sviluppato un percorso lungo quattordici anni che ha portato poi a maturare un know-how molto solido sul tema, e ad aggiudicarci la progettazione di ben otto strutture scolastiche del Pnrr attualmente in fase di cantierizzazione – commenta Daniele Rangone –. La scelta di condividere il processo progettuale con pedagogisti, psicologi ed esperti di sociologia ci aiuta a realizzare architetture forse meno iconiche rispetto a quelle che hanno caratterizzato il nostro inizio, ma realmente pensate per le comunità a cui sono rivolte. È stato altrettanto utile confrontarci con le dirigenze scolastiche, che hanno arricchito il nostro modo abituale di affrontare il tema, se vogliamo anche un po’ disruptive:il nostro obiettivo, infatti, è cercare di scardinare la gabbia rappresentata dal decreto ministeriale del 1975, che ancora in parte imprigiona il lavoro dell’architetto alle prese con questo tema, soprattutto quello che l’affronta per la prima volta».