Abitare
- Da Padova a Firenze, un asset strategico che riqualifica le aree urbane e sviluppa le comunità locali
Gli studentati in Italia stanno evolvendo da semplici “quartieri dormitorio” a spazi dinamici e inclusivi, con l’obiettivo di riqualificare le aree urbane e promuovere la coesione sociale. Sebbene la domanda di alloggi per studenti sia in crescita, l’offerta non è sufficientemente adeguata, con carenze di posti letto in molte città, come evidenziato dalla ricerca di The Class Foundation. In risposta, il Ministero dell’Università ha lanciato un bando per la creazione di 60.000 posti letto a tariffa convenzionata entro il 2026, ma finora la partecipazione è stata limitata. Parallelamente, fondi come il FNAS stanno investendo in iniziative per sviluppare studentati in tutta Italia, con particolare attenzione alle città di medie dimensioni come Padova, Modena e Pisa, che registrano una domanda crescente. Esempi virtuosi, come lo studentato di nuova generazione a Firenze, mostrano il potenziale di questi investimenti, con strutture moderne e servizi innovativi in grado di soddisfare le esigenze di una popolazione studentesca sempre più numerosa. Gli investitori, riconoscendo l’importanza dell’istruzione come motore economico, stanno concentrando risorse su questi progetti, contribuendo alla trasformazione delle città italiane in vivaci poli universitari.
- A Roma, Tobia Zevi punta sulla filiera istituzionale. La speranza è riposta nell’Europa
«La mia sensazione è che non esista ad oggi una filiera istituzionale in grado di rispondere ad un fenomeno dilagante. Sono preoccupato dalla vastità dell’emergenza abitativa nella nostra città, perché è in crescita esponenziale negli ultimi anni. Abbiamo bisogno di una politica per la casa in tempi rapidissimi, visto che manca da decenni in Italia». Così l’assessore al Patrimonio e alle Politiche abitative di Roma Capitale Tobia Zevi, in occasione dell’evento Platform Real Estate, che ha messo a confronto i principali attori della filiera del real estate, con le voci e l’esperienza di general contractor, sgr, fondi di investimento e rappresentanti delle associazioni di categoria. Un racconto corale, dove la politica ha dato il suo contributo.
- Il comitato scientifico, guidato da Carlos Moreno, consegna un decalogo basato su prossimità, inclusività e valorizzazione del patrimonio culturale
Un decalogo per ripensare le città. Una «chiamata all’azione» come la definiscono gli autori, «un manifesto per ripensare spazi urbani sostenibili in armonia con la scala umana, favorendo ambienti in cui le comunità prosperino». È questo l’obiettivo che il Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori (Cnappc) si prefigge con la sua nuova pubblicazione “L’Italia di prossimità: il futuro della pianificazione urbana e territoriale”, presentato alla Camera dei deputati lo scorso 22 ottobre. «Dobbiamo impegnarci, attraverso la rigenerazione architettonica urbana – scrivono i membri del comitato scientifico del Consiglio nazionale, guidati dal professore della Sorbona di Parigi Carlos Moreno, che hanno firmato la ricerca – a promuovere il benessere di tutte le città e le società locali e a ristabilire la coesione sociale perduta».
- Il team guidato da Ati Project vince il concorso per il progetto residenziale che ospiterà circa 700 persone
Il progetto di riqualificazione dell’area Bertalia-Lazzaretto di Bologna prevede la realizzazione di un eco-distretto di 11.000 mq, comprendente 236 alloggi, tra cui 117 di edilizia sociale e 119 destinati a studenti universitari. Il concorso, vinto dal team composto da Ati Project, a-fact architecture factory, Weber architects e Parcnouveau, è parte della strategia comunale “Tre grandi Poli per una nuova idea di abitare”, volta a soddisfare la crescente domanda di alloggi a basso reddito e per studenti. Con un investimento complessivo di circa 55 milioni di euro, il progetto mira a trasformare l’area periferica in un polo di rigenerazione urbana, con un’attenzione particolare alla sostenibilità, all’integrazione sociale e alla creazione di spazi pubblici vivibili. Tra le caratteristiche principali, una piazza centrale senza traffico, una greenway ciclo-pedonale lungo il canale della Ghisiliera e l’uso di materiali ecosostenibili. Il progetto vuole andare oltre il semplice residenziale, stimolando la rigenerazione del quartiere Navile e promuovendo un modello di comunità sostenibile e interattiva.