24-06-2022 Paola Pierotti 5 minuti

Urbanistica: stimolare la civitas, non solo dare forma all’urbs

Dibattito aperto alla Conferenza Siu 2022: quali valori danno un senso alle cose che si fanno?

Bisogna difendere l’uomo dagli algoritmi.
Paolo Maddalena

Dare valore ai valori in urbanistica. Quali fondamenti ispirano l’agire urbanistico? Quali principi? Questo il tema della Conferenza Siu 2022 che ha aperto un confronto sull’attività disciplinare, ponendo sullo sfondo il concetto di valore nella sua accezione più ampia. «L’intento – racconta Maurizio Tira, rettore dell’Università di Brescia e presidente della Società italiana degli urbanisti – è quello di far emergere il complesso dei valori prodotti attraverso il territorio e il sistema valoriale che si ritiene debba essere considerato per definire un’etica della disciplina urbanistica contemporanea, nella convinzione che, alla base di possibili riforme (anche parziali) del sistema di norme, nell’agire attraverso pratiche e nell’orientare scelte di progetto, debba esserci una ridefinizione dei valori di fondo».

La domanda è «che cosa essere». Non tanto «chi siamo» come comunità degli urbanisti, in cerca di legittimazione. Ma come ci poniamo di fronte alle cose che sappiamo più o meno fare. Perché e come la facciamo? Tira sintetizza così l’approccio della conferenza bresciana, aprendo un interrogativo su quali siano i punti di riferimento in un momento di cambiamento d’epoca. In modo tale da riuscire a valutare gli effetti di cosa si fa.

Il presidente del Siu cita il World economic forum che ha identificato tre valori fondamentali per lo sviluppo del mondo post pandemico: l’alfabetizzazione al futuro, quindi la comprensione del ruolo del futuro nella percezione del presente; la speranza; la fraternità. «L’essere umano è parte di un ecosistema e la qualità ambientale è fonte di diritti fondamentali». Il rettore di Brescia apre i lavori citando alcuni riferimenti comuni, come quello dell’Agenda 2030, articolando una riflessione che tocca l’ambiente ma anche i dati e l’intelligenza artificiale, «la finanziarizzazione che guida il riassetto del mercato», la tecnologia che troppo spesso orienta le scelte che spettano alla politica, «non tutto quello che è possibile – commenta – può essere ritenuto giusto. Si sta scardinando l’etica dei valori».

Da più voci una puntualizzazione sulla «retorica sulla smart city, troppo attenta all’applicazione tecnologica senza valutare gli effetti sull’ambiente urbano» dice Tira. Luigi Fusco Girard, professore emerito presso l'Università di Napoli Federico II aggiunge «i problemi delle città non si risolvono con le tecnologie». L’appello del giurista Paolo Maddalena: «bisogna difendere l’uomo dagli algoritmi».

Secondo gli urbanisti, i giuristi, gli esperti del settore «la visione del futuro deve includere tecnologie, persone e ambiente». Ma come? Spostando l’attenzione dalla relazione economia-utilità e interrogandosi appunto sul sistema valoriale, sulla transizione ecologica, su aspetti non solo monetizzabili. Maddalena focalizzandosi sul territorio come bene comune degli italiani legge uno stretto legame tra costituzione e urbanistica. «La città e tutto il territorio sono tema di quella disciplina che si occupa dell’habitat urbano, dove l’uomo esprime la sua ricchezza etica». La città e il territorio sono luogo d’azione, per l’abitare, il lavoro, lo svago, i trasporti e «la regolamentazione d’uso del territorio è l’oggetto dell’urbanistica».

Maddalena parla di Stato-comunità, di «uomo associato» come parte della comunità, e poi di «solidarietà» e «partecipazione». Fusco Girard parla di urgenza nel ri-teorizzare: «Oggi sappiamo fare molte cose, ma riusciamo ad orientare la strumentazione per fini che abbiano un valore? Culturalmente – aggiunge – l’attività urbanistica è stata subordinata all’interpretazione dell’economia. Ma il fine è anche la felicità, il benessere di quanta più gente possibile».

Dalla Siu un monito a ri-orientare la narrativa, a concentrarsi sulla città che sa promuovere il bene comune. Oltre gli slogan delle città smart, città creative, città circolari, serve occuparsi di inclusione, giustizia sociale, cooperazione. «Bisogna promuovere il bene comune come obiettivo di tutte le politiche di settore; avere un approccio integrato e sistemico; incentivare la partecipazione dei cittadini alle scelte di piano; valorizzare i principi di sussidiarietà; produrre luoghi ovvero pezzi di città con una serie di valori». Questi i cinque principi fondati su valori relazionali sintetizzati da Fusco Girard. I riferimenti? La nuova carta di Lipsia e l’agenda territoriale 2030, ma anche le recenti politiche per il New european Bauhaus.

Dare un senso alla vita comune, rimettere al centro i valori relazionali con l’altro, con la natura e con le generazioni future. Questo l’impegno degli Urbanisti riuniti a Brescia. «Bisogna fare resistenza, contro la sfiducia, la logica del breve termine, gli interessi personali, il materialismo, l’aggressività».


La Ragioneria di Stato sta cercando un miliardo di euro per fare rigenerazione urbana.


L’Urbanistica come disciplina che ha a cuore la salute dell’uomo e dell’ambiente. Visioni che trovano riscontro in alcune politiche del Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità sostenibili che sotto la guida di Enrico Giovannini ha re-introdotto il tema delle politiche urbane, «in modo sistemico, con una visione a dieci anni – come ha raccontato Ilaria Bramezza, capo dipartimento del Mims, nella sua prima uscita pubblica a Brescia – ci dobbiamo occupare della riqualificazione degli edifici ma anche della rigenerazione di pezzi di città e di comunità. Attenzione anche alle strategie che coinvolgono i privati, con un’attenta fase di monitoraggio».

Bramezza cita il lavoro di coordinamento del Mims sul disegno di legge 1131 per la rigenerazione urbana: «pare che esca presto dal Senato per andare alla Camera. La ragioneria di Stato sta cercando risorse per un miliardo di euro per la rigenerazione urbana. Ecco che il lavoro del Cipu, il nuovo centro per l’innovazione e la sostenibilità del Mims, sarà determinante per allocare le risorse in modo intelligente, coprendo buchi che altri interventi non riescono ad assolvere, in una visione integrata».

Foto di copertina © Dvsi

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Paola Pierotti
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