09-09-2021 Francesca Fradelloni 5 minuti

Superstudiomaxi, la Milano di frontiera quartier generale del design più innovativo

“Design beyond design” è un nuovo rivoluzionario format con una grande piazza libera e aperta, dove si incasella una fiera di opere in movimento

Il cuore pulsante della location è la Vision room, una sala multifunzione di 200 metri quadrati, al primo piano, che domina l’immenso spazio espositivo di Superstudio Maxi.  

Anche il quartiere la Barona a Milano diventa centro del design. Un nuovo grande spazio dedicato ad arte, eventi, moda, life style, innovazione, cultura e altro ancora ha inaugurato nella settimana del Supersalone e del Fuorisalone 2021. Dopo i primi 40 anni di Superstudio 13 e i 20 di Superstudio Più, apre a Milano Superstudio Maxi in via Moncucco. La città di Milano cresce, si trasforma, il centro si allarga, i quartieri mutano velocemente Dna. Raccogliendo lo stimolo del Comune di Milano ad entrare nel processo di valorizzazione e rigenerazione delle periferie, Superstudio ha ripensato all’immobile industriale degradato e in parte dismesso, per farlo diventare un edificio dal valore identitario per la zona di rinascita di questa fetta di Milano.

Ad accogliere i visitatori subito all’ingresso della corte la scultura d’oro Divine di Flavio Lucchini. Un’opera alta 8 metri destinata a diventare un simbolo della zona. Un luogo dove le menti creative del settore, da tutto il mondo, hanno deciso di mettere radici. Lo spazio è composto da un’unica grande struttura di 8mila metri quadrati alta 8 metri: la più grande sala privata per eventi in città (capienza di oltre 3.500 persone), con cortile collegato di 2.800 metri quadrati, che fino a un anno e mezzo fa, era una vecchia fabbrica siderurgica.

La terza location creata da Superstudio Group società fondata fin dal 1980 da Flavio Lucchini Gisella Borioli, ceo del gruppo, giornalisti e creativi operanti nei settori della moda dell’arte e del design, insieme a Tommaso Borioli, ceo di Superstudio Events, oggi si fa bella con un’esposizione unica di opere di design.

“Design beyond design”, è un nuovo rivoluzionario format: una grande piazza libera e aperta, dove si incasellano nell’enorme sala una fiera del design in movimento tra postazioni video, installazioni, scouting di inediti prodotti, mostre fotografiche. «Tutto è nato da un’intuizione inusuale: coinvolgere soggetti creativi, che vengono da discipline completamente diverse», racconta Paolomaria Giannotti, exhibit consultant. «Con Gisella abbiamo immaginato in ogni quadrato delimitato dalle colonne (circa 15 metri per 15 metri) di collocare uno di questi aspetti creativi che volevamo far vedere», spiega Giannotti. 

Si inizia l’esposizione con un’auto, uno dei primi Suv che la Ford ha prodotto, completamente elettrica. Sulla destra una delle collezioni pop di Diego Guglielmetto, sedute irriverenti (tra cui un maxi-tappo di champagne per festeggiare Superstudio Maxi), il pouf Magritte e la sua mela magnetica. Poi ci sono le “Dolls” di Lucchini, un inno alla fanciullezza. Qui la moda diventa arte, con queste opere grandiose e radiose. Le sculture di carta di Daniele Papuli sono al limite con l’opera di design. Forme sinuose e materiale fragile diventano altro nelle mani dell’artista. Installazione esclusiva e video. In contemporanea con Scultografie, mostra site specific ad Assab One (via Privata Assab 1, Milano, dal 4 settembre al 16 ottobre). Imperdibili i divanetti di Gianni Arnaudo, dei cartoon mee-thing, uno dei monumenti del design contemporaneo: la nuova collezione You Mellow. Di Leonardo Talarico, invece, sono le linee purissime, l'estetica rigorosa e l'innovazione, si chiama NeoDesign ed è un percorso visivo di linee estreme, decise e precise, vestite in total black per l’occasione, che raccontano il segno personale e riconoscibile del giovane designer dal tratto stilistico senza tempo. Al centro della sala “Pandemicdesign” di Luca Gnizio (già ospite del fuorisalone), realizzato con gli scarti di asfalto, racconta la natura che si ribella. Un ambiente essenziale, un tavolo, una sedia, un quadro, una lampada, dove l’ambiente si afferma e chiede di vivere la sua normalità. Arredi simbolici creati con il riciclo di scarti industriali. Con “Lightdesign. Raggi di luci infinite” di Adriana Lohmann e Giò Colonna Romano, una cascata luminosa con le nuove lampade infinite Slim di Slide For Life e “Archdesign. Grattaceli che illuminano” di Anita Morvillo sono figure luminose realizzate con un tessuto di fili d’acciaio e che evocano le linee di illusori grattacieli. Sono solo alcuni dei pezzi nella esclusiva mostra, aperta fino al 10 settembre. 

Nell’edificio ormai dismesso della vecchia industria siderurgica di via Moncucco 35, il restauro conservativo è iniziato nel 2019, un riadattamento che ha rimesso a nuovo la struttura dotandola degli impianti necessari, lasciandone inalterata la forma e la volumetria con particolare attenzione alla sostenibilità,a cominciare da oltre 2.000 metri quadrati di pannelli solari di ultima generazione. Il cuore pulsante della location è la Vision room, una sala multifunzione di 200 metri quadrati, al primo piano, che domina l’immenso spazio espositivo di Superstudio Maxi.  

Il design è una lingua. Una lingua internazionale che non ha bisogno di parole per essere parlata, ma di spazi nuovi e importanti come questo, sì. 

In copertina: Superstudio Maxi, render. 

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Francesca Fradelloni
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