23-06-2022 Fabrizio Di Ernesto 3 minuti

Il settore termale al centro della nuova economia turistica

A Montecatini il nuovo Palazzo BelVedere sfrutta la vocazione wellness della città e riapre ai visitatori

Quello delle terme, e del relativo turismo, è un settore in salute nel nostro paese, anche perché, va ricordato, per contenere le perdite legate alla pandemia del Covid–19 il governo Draghi ha anche varato un apposito bonus per frequentare queste strutture.

Attualmente in Italia sono in funzione più di 320 centri termali, il 90% dei quali accreditato al Servizio sanitario nazionale; ogni anno circa 2,8 milioni di clienti, il 12% dei quali stranieri, vi trova ospitalità.

Numeri che, ovviamente, stanno spingendo sempre più amministrazioni e privati ad investire in questo ambito, si pensi ad esempio a Riccione che vuole sviluppare il turismo termale per offrire un hospitality 365 giorni l’anno o a Livorno che ha deciso di rigenerare e far rinascere (attraverso il Pinqua) lo stabilimento in completo stile liberty delle Terme del Corallo, un tempo fiore all’occhiello della città portuale ed ora invece struttura in decadimento all’interno di un quartiere degradato. 

Tra le località che ora stanno rilanciando le loro strutture anche Montecatini, che già nel nome evoca lo stretto legame con le terme. Al centro della Toscana, inserita nel 2021 nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco come una delle “Great spa towns of Europe” (in tutto sono undici città in sette stati), Montecatini Terme è ancora oggi un gioiello di architettura liberty: i cui stabilimenti termali catapultano i visitatori indietro nel tempo, in un continuo rimando ai fasti di un passato che ha creato il mito della “Dolce vita” toscana.


Nel 2021 l'Unesco ha inserito Montecatini terme nella lista del patrimonio mondiale definendola una delle undici città "Great spa towns of Europe".


In questo contesto il 21 giugno ha (ri)aperto Palazzo BelVedere, il nuovo hotel, spa & city retreat; là dove sorgeva l’omonimo hotel, nella via che porta allo scenografico stabilimento termale Tettuccio, trova ora spazio una struttura profondamente rinnovata: nelle forme, nella concezione, nella filosofia di ospitalità, nei rituali dedicati agli ospiti, nelle proposte tailor-made della sua spa, negli spazi e nel team. A guidare la nuova squadra ci sono Simone Galligani, imprenditore locale di una storica famiglia di albergatori, e il direttore Chiaralberta Valentini, da dieci anni nel gruppo Belvedere Spa. Il progetto è stato invece curato dall’architetto Giancarlo Galassi.

«Abbiamo voluto dare vita ad un prodotto completamente ridisegnato: autentica cura dell’ospite, accoglienza studiata nei dettagli, salute e benessere in primo piano, cibo inteso come esperienza del territorio, e poi cultura, ecologia, arte, movimento. Più di un semplice hotel di lusso», spiega Galligani.

Per quanto riguarda gli interni, le camere sono state ampliate rispetto al passato tanto che da 93 sono passate a 60 suddivise tra comfort, junior suite, studio suite e tre appartamenti pensati per soggiorni long stay: a renderle un unicum ci pensa l’interior design dalle linee sobrie ed essenziali, ispirato nei colori e nei materiali alla terra toscana. I tessuti naturali dell’artigianato locale vengono affiancati a oggetti iconici come la lampada “pipistrello” disegnata da Gae Aulenti, la “sedia scapolare” dell’architetto Giovanni Michelucci, o a pezzi unici che arrivano dalla celebre bottega creativa fiorentina di Riccardo Barthel.

 

Per quanto attiene invece agli spazi esterni, da evidenziare lo scenografico ingresso dominato da una cascata di acqua, il Giardino circolare, luogo perfetto per sessioni di running, pilates, yoga e meditazione, ma anche spazio per eventi e concerti in una sorta di anfiteatro verde, che inonda l’aria con le essenze delle erbe aromatiche e delle piante selezionate per ridurre gli effetti dell’inquinamento.

In copertina: Palazzo BelVedere © Palazzo BelVedere

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Fabrizio Di Ernesto
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