Scalo di Porta Romana, dentro il cantiere del Villaggio olimpico

30-11-2022 Francesca Fradelloni 4 minuti

Il fondo di investimento immobiliare conferma la data di consegna nel 2025

Chiusa la vendita, al via i lavori. Dopo che pochi giorni fa il Fondo di investimento immobiliare Porta Romana, promosso e gestito da Coima Sgr e sottoscritto da Covivio, Prada holding e dal fondo Coima Esg City Impact, aveva perfezionato l’acquisto per 180 milioni di euro, l’area dell’ex Scalo di Porta Romana è pronta per diventare il Villaggio olimpico 2026.

A dire il vero, i lavori erano stati avviati in anticipo sul cronoprogramma per rispettare le tempistiche di consegna alla Fondazione Milano Cortina entro luglio 2025. A settembre 2026, invece, apre lo studentato e nel 2028 completamento definitivo dei lavori.

Oggi l’ufficialità, così il progetto di rigenerazione urbana a impatto zero e di restituzione alla città di Milano è il primo tassello dello spirito olimpico.

Il Villaggio olimpico, la cui progettazione è stata affidata a Skidmore, Owings & Merrill (Som), rappresenta un pensiero funzionale rispetto ai grandi eventi del passato. Infatti, lo spazio primario per i giochi invernali 2026, sarà restituito alla comunità cittadina attraverso la trasformazione in student housing con circa 1.700 posti letto. Come previsto dal masterplan “Parco Romana”, il Villaggio sarà posizionato nell’area a sud ovest dello Scalo e garantirà una continuità con le funzioni esistenti e l’equilibrio generale del quartiere.


Dopo le Olimpiadi, il Villaggio sarà trasformato in un laboratorio di sperimentazione urbana sostenibile focalizzata sulle persone, sulla comunità, l’integrazione e la resilienza.


Un “affaire” frutto della partnership tra pubblico e privato, sviluppato coniugando le esigenze di utilizzo pre e post competizione con l’obiettivo di un polo a impatto ambientale zero secondo i requisiti Nzeb (Nearly Zero Energy Building). I materiali usati saranno selezionati per le loro caratteristiche di sostenibilità (riciclabilità, riuso, ecocompatibilità ambientale), tutti gli edifici saranno certificati Leed, le strutture edilizie saranno permanenti e quelle temporanee saranno riutilizzabili. Più del 30% dell’energia sarà prodotta grazie all’istallazione di impianti che sfruttano le fonti rinnovabili, tra cui impianti solari termici e fotovoltaici; le acque meteoriche saranno raccolte e riutilizzate, con una riduzione di Co2 del 40% per riscaldamento/raffrescamento.

«I milanesi si devono immaginare uno spazio urbano rigenerato, permeabile e utilizzabile da tutta la città. Un progetto a destinazione mista in cui ci saranno abitazioni, circa 1.300 di cui un migliaio di residenza libera sia in affitto che in vendita, circa 300 di edilizia residenziale convenzionata e sociale, 1.700 posti letto per lo studentato, oltre 50mila metri quadrati di uffici a due passi dalla metro Lodi e il 50% della superficie destinato al verde», spiega Luca Mangia, director fund & asset management presso Coima Sgr Spa. «Per quanto riguarda la tratta ferroviaria, oggi in uso, verrà spostata e realizzata in una posizione più centrale e seminterrata. Verranno inoltre conservate le rivalorizzate le costruzioni che ricordano il legame con il passato. C’è un’antica fabbrichetta che è stata anche sulla copertina di un libro di Gabriele Basilico pubblicato nel 1970 su Milano e la città industriale», conclude.

Un miliardo l’investimento per una connessione totale con il contesto urbano per mantenere viva la grande eredità con il luogo. Contemporaneità e approccio esperienziale sono le parole chiave secondo Colin Koop, design partner di Skidmore, Owings & Merrill. «La vera sfida è il dopo, come permettere l’apertura e la riconnessione con la città negli anni successivi alle Olimpiadi, quando sarà trasformato in alloggi per universitari. Inoltre, qui abbiamo trasferito quello che abbiamo imparato dalle nostre esperienze precedenti: abbiamo appreso che si può creare un posto con consumi ridotti, all’avanguardia e intergenerazionale, il tutto con la leva dell’innovazione. La sostenibilità è al centro del nostro concetto di design. Questo deve essere chiaro. L’intero villaggio avrà circuiti di raffreddamento passivo, pannelli solari, giardini sulle terrazze, sarà costruito con materiali rinnovabili e a basse emissioni di carbonio che eviteranno sprechi di energia», conclude l’architetto.

Il progetto immobiliare, nato a seguito della procedura competitiva pubblica indetta da Gruppo FS Italiane a novembre 2020, ha spazi a verde molto vasti che sono stati progettati dall’architetto Michel Desvigne, in coordinamento con il masterplan generale di Outcomist, la cui parte paesaggistica è curata dallo studio Diller Scofidio + Renfro, già progettisti dell’High Line di New York, con l’obiettivo di creare un luogo fruibile dagli studenti e dalla cittadinanza, in armonia con le altre strutture dello Scalo e con la città. Lo sviluppo prevede un grande parco centrale come elemento in grado di garantire la continuità urbana e le connessioni pedonali e ciclabili con la città esistente, caratterizzato da eco-zone, corridoi verdi che potranno ospitare attrezzature anche di interesse pubblico (sportive, aree bambini, orti urbani) e da piazze pubbliche.

Gli acquirenti hanno inoltre definito il conferimento di un incarico a Italferr, la società di ingegneria delle Ferrovie dello Stato Italiane, per la progettazione della Foresta Sospesa, con l’obiettivo di candidare l’opera ai fondi europei dedicati alla rigenerazione urbana tramite il Pnrr.

Il Villaggio olimpico sarà trasformato, dopo la competizione, in un laboratorio di sperimentazione urbana sostenibile focalizzata sulle persone, sulla comunità, l’integrazione e la resilienza. Sarà un vivace ecosistema di abitazioni studentesche, residenze, co-working, servizi privati di interesse pubblico e spazi pubblici. L’area sarà gestita attraverso una piattaforma digitale funzionale al monitoraggio delle performance degli edifici e al coinvolgimento della comunità, evoluzione del progetto pilota di digitalizzazione sviluppato attraverso un’infrastruttura Iot.

Foto di copertina: Aerial olympic summer © Som

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Francesca Fradelloni
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