09-11-2022 Andrea Nonni | Claudia Rubino 7 minuti

Rapporto alla città. Gualtieri: termovalizzatore, cantieri entro un anno

Governo partecipato. Al centro delle politiche la cultura e i cittadini

Serve una riforma dell’assetto di governance della capitale, che non deve essere un alibi per non applicare da subito i cambiamenti necessari e possibili
Roberto Gualtieri

Cosa abbiamo fatto? A che punto siamo? Criticità e obiettivi? Roberto Gualtieri, sindaco di Roma, ha dato appuntamento (martedì 8 novembre 2022) ai suoi cittadini per raccontare il lavoro in corso nella Capitale e per mettere a fuoco una riflessione sulle trasformazioni, le sfide, le risorse e le opportunità.

«Roma in modo sorprendente è una città che si è rimessa in moto sul piano economico sociale e culturale». Gualtieri parte da qui, ricordando le criticità di una «città provata e logorata da stagnazione economica, con un sostanziale blocco degli investimenti pubblici, e l’aumento delle diseguaglianze» a cui si aggiunge «la trasformazione dell’assetto demografico e urbanistico, con l’aumento di quasi il 40% dei nuovi quartieri esterni al Gra spesso fisicamente isolati e privi di servizi, con il progressivo abbandono delle zone centrali e della periferia storica».

Per il sindaco gli indicatori della ripartenza sono l’aumento occupazionale, delle imprese, dell’export, di strat up, e boom turistico. Non secondaria «la voglia di protagonismo del tessuto civico». Gualtieri a più riprese sottolinea che «il protagonismo della società è decisivo nel rilancio e nel cambiamento di Roma, da soli non si cambia questa città. La nostra idea di governo – dice – è che sia partecipato e condiviso, di concertazione e coprogettazione in ogni settore».


Il Campidoglio sta lavorando sull'idea di una next generation Roma che definisca e programmi nell'arco della consiliatura oltre 10 miliardi di investimenti.


Il bilancio del primo anno di lavoro non può che considerare anche il tema della trasformazione fisica della città. La mission è fare di Roma «una città sostenibile, inclusiva, innovativa, dei 15 minuti, policentrica, accessibile (aggettivi scelti anche da Milano nel forum sulla rigenerazione urbana appena concluso, con una rete di servizi di prossimità e capace di promuovere spirito di comunità e partecipazione. Una città dei quartieri e unita dalle sue reti ambientali ecologiche, dal sistema dei parchi connessi con il patrimonio storico culturale diffuso, con il sistema della conoscenza, le reti digitali dei servizi, con un forte tessuto associativo e democratico». Con questa vision sullo sfondo racconta il sindaco «sono stati orientati in modo organico i fondi del Pnrr (sul tema è intervenuto anche l’assessore Maurizio Veloccia insieme ad altri assessori di altre città italiane), del Giubileo, quelli nazionali, di Roma Capitale intorno. Stiamo lavorando intorno all’idea di una “next generation Roma”, che definisce e programma nell’arco della consigliatura oltre 10 miliardi di investimenti a cui se ne aggiungeranno altri 2 grazie alle partnership pubblico-private».

C’è il Giubileo, ma c’è anche la candidatura per Expo 2030. «Roma ha davanti un impegno straordinario e deve rimettersi in pari con l’ordinario», il commento del primo cittadino. Il riferimento è alla macchina amministrativa, all’efficienza delle società di servizi, alla loro digitalizzazione, ai rifiuti, ai trasporti, l’orizzonte è quello di una «riforma dell’assetto di governance della capitale, che – spiega – non deve essere un alibi per non applicare da subito i cambiamenti necessari e possibili».

I rifiuti sono il tema numero uno. Il banco di prova di questa amministrazione. Gualtieri ricorda il potenziamento degli interventi di pulizia e decoro, ma è consapevole «dell’importanza di misure strutturali, senza vivere sul filo dell’emergenza. Roma deve essere autonoma per il trattamento delle filiere di rifiuti. Serve il termovalorizzatore da 600mila tonnellate, entro la prossima estate sarà aggiudicata la gara e il cantiere deve partire entro fine 2023».

Sei mesi fa l’assessore Veloccia ha fatto il punto sui temi legati alla rigenerazione urbana con un altro evento pubblico dal titolo “Roma riparte”. Intanto sono andati avanti alcuni dossier come quello dello stesso Expo o l’annuncio arrivato quest’estate sul Laboratorio Roma050 – Il futuro di una Metropoli-Mondo che Gualtieri non ha menzionato nel suo resoconto.

Il sindaco nel suo bilancio ha cercato l’equilibrio tra «la visione, con grandi progettualità» e la «cura quotidiana del territorio». Ad esempio, «la scelta di Expo a Tor Vergata è pensata – ha spiegato – per potenziare la seconda università e rilanciare e ricucire quartieri come Tor Bella Monaca, Torre Gaia e Torre Angela». Idem per lo stadio, «lo Stadio della Roma darà una nuova vocazione al quadrante di Pietralata insieme al nuovo Rome Technopole e allo sviluppo delle aree della Sapienza che realizzeranno un campus in un parco di 20 ettari».

Nel suo elenco il sindaco richiama anche il Flaminio, «con l’avvio formale di venerdì scorso del concorso internazionale per il Museo della scienza si passa alla realtà, dopo 30 anni di dibattiti».

«Grandi progettualità – il commento – per attrarre investimenti e riposizionare Roma nel mondo, rimodernizzarla, risanando le ferite periferiche e attivare le sue centralità urbane». Nel dossier di bilancio si cita l’impegno pubblico con il Pnrr e il Pinqua, con la «presentazione con Città metropolitana e in collaborazione con Regione Lazio, ATER, ASL Roma 1 e Università, dei Piani Urbani Integrati con progettazione di fattibilità tecnico economica per gli ambiti di Corviale, Santa Maria della Pietà e Tor Bella Monaca-Tor Vergata (interventi per 180 milioni di euro)»; a cui si aggiunge «la collaborazione con gli uffici preposti per l’approvazione dei progetti esecutivi per la realizzazione dei tre progetti (R5 Tor Bella Monaca, Cardinal Capranica a Primavalle, ex-Magazzini militari a Porto Fluviale) già ammessi al finanziamento per 40 milioni di euro dal Ministero delle infrastrutture».

Dell’ex fiera non si è parlato ma c’è in un paragrafo del dossier: è stato costituito il tavolo tecnico tra Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica e proponenti con il coinvolgimento del Municipio; sono in corso le attività tecniche propedeutiche alla definizione del bando di concorso e delle linee guida, effettuate simulazioni planimetriche per la verifica e definizione delle stesse; è stata predisposta la bozza di protocollo d’intesa.

Il dossier include per l’urbanistica molti capitoli che vanno dalla valorizzazione del patrimonio statale dismesso (con riferimento a Forte Bravetta, Forte Boccea, Forte Trionfale, Porta Portese e Caserma Donato); la ripresa del programma Reinventing Cities e il piano di assetto con FS Sistemi Urbani e Rfi (che include Tiburtina, Trastevere, una nuova stazione Pigneto e un piano di rigenerazione in vista del Giubileo).

Gli investimenti spaziano su più fronti. Tra i tanti, Gualtieri cita 7 milioni di per l’informatizzazione dei processi, 60 per il più grande parco lineare fluviale europeo con la riqualificazione degli argini, 50 (di fondi europei) per il piano d’uso degli arenili, con regole e decoro per lo sviluppo del litorale. Per la rigenerazione delle periferie, le risorse in campo sono molte con «l’idea di ricucitura che richiama una visione di città che cura e si prende cura, che è una grande comunità educante».

Necessarie le sinergie tra Roma capitale, città metropolitana e Regione. Sui temi urbanistici, l’annuncio dell'approvazione «di un testo storico che trasferisce a Roma capitale un potere importante in materia urbanistica evitando il ping pong tra Comune e Regione su alcune varianti, tagliando i tempi e consentendo di aprire una nuova stagione di rigenerazione urbana». Intanto prosegue l’impegno per attuare un decentramento amministrativo nella visione di città dei 15 minuti, conferendo ai municipi un ruolo fondamentale, attraverso una politica legata al territorio e capace di realizzare una vera prossimità.

Alla città, «perché sia più verde pulita e sostenibile», il compito di affrontare la sfida della decarbonizzazione e del contrasto al cambiamento climatico. Come? Con la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio, la creazione di comunità energetiche, la forestazione urbana come progetto di adattamento climatico diffuso nei quartieri, il potenziamento della mobilità sostenibile. E sui trasporti si apre un secondo macro-capitolo dopo quello dei rifiuti.

Terzo macro-capitolo quello dedicato alla cultura, con ricadute dirette su turismo e comunità degli abitanti. In pipe line il programma Caput Mundi legato al Pnrr, il piano di rigenerazione del patrimonio culturale da 500 milioni con interventi su patrimonio archeologico, ville storiche, fontane, beni culturali diffusi. In pista il restauro delle mura aureliane con la valorizzazione del parco lineare delle stesse e la riqualificazione dell’Ex mattatoio per realizzare un’area culturale polivalente, una vera e propria città delle arti. Gualtieri continua il suo elenco: «50 milioni sono destinati alle biblioteche da riqualificare, e altri 9 per nuovi poli da costruire in luoghi decentrati. Si prevede un investimento importante ad arco di travertino (Tuscolano Sud) per realizzare un auditorium. E ancora, nuovi poli civici in prossimità degli snodi del trasporto pubblico così da garantire accessibilità e diffusione di opportunità. Avviato il progetto per un centro archeologico monumentale di Roma».

Foto di copertina © Comune di Roma

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Andrea Nonni
Claudia Rubino
Articoli Correlati
  • La nuova vita dei cantieri navali di Pietra Ligure

  • Il futuro delle città: parte da Verona la riflessione del Cnappc

  • Intesa Cdp Real Asset Sgr-Finint Investments: in arrivo 800 nuovi posti letto per universitari

  • Milano già guarda alla seconda vita delle strutture olimpiche