12-08-2022 Redazione 2 minuti

Quale il modello dell’edilizia scolastica di Torino?

Caterina Barioglio e Daniele Campobenedetto firmano il volume edito da LetteraVentidue

Sono stati prorogati i termini per la consegna dei progetti nell’ambito del maxi-concorso Futura, per la realizzazione di 212 nuove scuole in tutto il Paese, finanziate dal Pnrr. I riflettori sono accesi sugli edifici scolastici che sono probabilmente tra le opere pubbliche più capillarmente diffuse sul territorio italiano e rappresentano per le amministrazioni una grande spesa, sia in fase di realizzazione che per il mantenimento negli anni a seguire. Questione che diventa un’emergenza se si considera che dalle stime degli esperti il patrimonio immobiliare scolastico ha un’età media di oltre 50 anni.

Il saggio “L’edilizia scolastica di Torino attraverso i suoi modelli” firmato a quattro mani da Caterina Barioglio e Daniele Campobenedetto, esplora la vasta e datata infrastruttura di questa tipologia, con specifica attenzione all’ambito all’ombra della Mole. Nel volume, disponibile per i tipi di LetteraVentidue edizioni, vengono raccontati gli edifici, le loro forme e la loro distribuzione sul territorio attraverso uno studio prezioso e potenzialmente anche di servizio, per poter sfruttare le opportunità offerte dal Piano nazionale di ripresa e resilienza per il comparto scolastico, e più in generale per avviare con consapevolezza un processo di rigenerazione mettendo la scuola al centro.


Il volume indaga anche il rapporto tra gli istituti scolastici e gli studenti e se questo possa avere o no una qualche influenza sui giovani.


La prima parte del volume analizza nel dettaglio la scuola come infrastruttura, e prende in esame gli immobili a 360 gradi, non solo facendo un vero e proprio censimento degli stabili ma studiando anche le loro forme, i modelli utilizzati cercando di capire il rapporto tra gli istituti e la città, e come questa possa andare poi a inluenzare o meno la crescita dello studente.

In una seconda parte si passano in rassegna 37 progetti, per 167 edifici scolastici del territorio.

L’oggetto del volume appare quanto mai attuale, seppur limitato al solo comune di Torino, per la necessità di dare nuove risposte ai problemi legati al patrimonio scolastico, resi ancora più evidenti dopo la crisi pandemica che ha generato la necessità di un ripensamento della qualità degli spazi e della relazione che essi possono instaurare con la didattica.

Il quadro che emerge è quello di un’interpretazione della dotazione torinese che identifica gli edifici non solo come afferenti a diverse tipologie, ma soprattutto come riproposizione di modelli.

Ancora una volta Torino fa scuola, questa volta con una pubblicazione che sistematizza una ricerca sul tema, prima ancora anche attraverso dei concorsi che hanno portato alla realizzazione di due scuole attraverso un processo virtuoso riconosciuto come riferimento. Ma soprattutto attraverso stakeholder che hanno messo al centro della propria mission l’educazione e l’istruzione, lavorando in modo integrato su contenuto e contenitori.

Foto di copertina © LetteraVentidue edizioni

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