20-12-2021 Andrea Nonni 2 minuti

Ministero della Cultura, al via il bando per i 250 borghi finanziati con il Pnrr

Le Regioni selezioneranno 21 borghi-pilota (20 milioni ciascuno), altri 229 saranno scelti con avviso pubblico

Contrastare lo spopolamento dei borghi e incentivare la crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva, e un lavoro dignitoso. Il ministro Dario Franceschini ha presentato i dettagli del bando Borghi (nell’ambito dell’intervento 2.1 sull’attrattività dei borghi del Pnrr): un tassello delle politiche territoriali volte a rafforzare connessioni e legami economici, sociali e ambientali tra aree urbane, periurbane e rurali.

L’investimento è di 1,2 miliardi di euro. Un miliardo per finanziare almeno 250 borghi, 229 selezionati attraverso un avviso pubblico del Ministero della Cultura, 21 individuati dalle Regioni. Tutti con meno di 5.000 abitanti. A cui si aggiungeranno 200mila euro, con un progetto richiama l’iniziativa Turismo delle radici, con il supporto del Ministero degli esteri.

«Se funzionerà in questi 21 borghi, sarà un prototipo per catalizzare altre forme di finanziamento» ha commentato il ministro. 

Sono previsti 580 milioni di euro per finanziare progetti locali di rigenerazione culturale, presentati dai Comuni in forma singola o aggregata (fino ad un massimo di tre comuni) con popolazione residente sempre fino a 5.000 abitanti e con un massimo di 300 unità immobiliari. La selezione sarà compiuta dalla commissione di valutazione del Mic, con un avviso che si chiude il 15 marzo 2022. Ciascun borgo potrà ottenere risorse fino ad un massimo di 1,6 milioni di euro.

Ad integrazione sono previsti altri 200 milioni di euro per sostenere micro, piccole e medie imprese già insediate nei 229 borghi, o che intendono insediarsi. In particolare, il 40% sarà destinato alle 8 regioni del Mezzogiorno.

Dal dialogo tra Mic e conferenza delle Regioni è emersa una seconda linea progettuale, per dei progetti pilota di rigenerazione in 21 borghi individuati dalle stesse Regioni e province autonome entro il 15 marzo 2022. In questo caso saranno assegnati 20 milioni di euro per ciascun borgo. Esempi pilota? «Si potranno prevedere – spiega il ministro Dario Franceschini – scuole e accademie di arti e mestieri della cultura, alberghi diffusi, residenze d’artista, centri di ricerca e campus universitari, residenze sanitarie assistite con programmi di assistenza a matrice culturale, residenze per famiglie con lavoratori in smat working o nomadi digitali».

Con le risorse saranno finanziati progetti di riuso adattivo, per arredi, spazi pubblici, attività formative e di partecipazione. Non ci si aspettano semplici restauri ma azioni coordinate di rigenerazione territoriale. Sarà incentivata la co-progettazione, il rapporto tra pubblico-pubblico e pubblico-privato.

Decolla così il piano Borghi. Per ora le occasioni sono solo per territori con meno di 5.000 abitanti. La conclusione di tutti i lavori è fissata entro giugno 2026.

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Andrea Nonni
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