Microliving per affitti brevi: a Milano 260 nuovi appartamenti in zona Turro

28-11-2022 Luigi Rucco 3 minuti

Lombardini22 e Artisa architektur AG firmano la trasformazione di 15mila mq in viale Monza

Le esigenze abitative sono strettamente correlate con quelle lavorative e turistiche. Per questo Milano è continuamente al centro del dibattito sullo sviluppo dei nuovi modelli, in vista delle Olimpiadi del 2026 che vedranno la città calamitare l’attenzione mondiale.

Tema sempre di stretta attualità, vista la crescita di Milano nell’industria immobiliare che la consacra come centro sempre più attrattivo. Questo influisce anche sulla ricerca di appartamenti in affitto, dove crescenti richieste legate alle locazioni brevi per motivi turistici e lavorativi, si scontrano con un’offerta numericamente povera, e spesso composta da abitazioni vecchie e scadenti.

Da qui nasce il progetto di Artisa developer, che ha presentato il primo city pop italiano, un insieme di appartamenti microliving completamente arredati e destinati agli affitti di breve-media durata a Milano in viale Monza 137, vicino alla fermata Turro della MM1.

L'intervento è firmato da Lombardini22 per gli esterni e da Artisa architektur AG per gli interni, e prevede la completa riqualificazione di un vecchio stabile di 15mila mq destinato ad ospitare 260 appartamenti, mono e bilocali, oltre a spazi ricreativi e commerciali e posti auto a disposizione degli inquilini. Appartamenti arredati e dotati di tutti i comfort, a metà tra l’hospitality di un albergo a quattro stelle e il residenziale classico, ideali per gli affitti di breve-media durata per lavoratori in trasferta, studenti e giovani coppie.

La riqualificazione del complesso edilizio esistente è ad opera di L22 Edu, la business unit di Lombardini22 dedicata a education e student housing. Esternamente il progetto prevede la costruzione di un sopralzo di cinque piani, mentre all’interno dell’edificio la composizione volumetrica della struttura viene modificata attraverso una demolizione parziale e una ricostruzione in sopraelevazione. Finestre di ampie dimensioni e spazi esterni per tutte le unità residenziali delineano un intervento che mette al centro il benessere delle persone nello spazio abitativo.

Particolare attenzione è stata dedicata in fase progettuale alla riqualificazione ambientale ed energetica delle strutture e degli impianti. Coibentazione delle murature esterne, pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria e pannelli fotovoltaici per quella di energia elettrica sono alcuni degli interventi che rendono l’edificio sostenibile a livello economico e ambientale.


I lavori sono stati avviati lo scorso settembre, la conclusione è prevista per settembre 2024.


«Il progetto di L22 Edu risponde con efficacia alle necessità e alle aspettative del primo city pop italiano. Promotore di un’architettura che si integra al territorio milanese, Lombardini22 si fa qui interlocutore attento e partecipe di un modo inedito di vivere la città», ha dichiarato Marco Zanibelli, direttore di L22 Edu.

City pop mette al centro anche l’interazione fra gli ospiti, grazie spazi per la collaborazione e coworking. Il piano interrato prevede una sala fitness e una sala musica insonorizzata, per offrire agli inquilini la possibilità di suonare i propri strumenti in tutta tranquillità. Al piano terra vicino al deposito biciclette e alla lavanderia, si apre una sala multiuso di 250 mq, con ampie vetrate sul giardino interno e isole per il coworking e il cocooking, una zona lounge, una sala movie da 18 posti e un’area play con tavolo da ping pong e calcio balilla.

Il city pop di Milano sarà il primo in Italia, affiancandosi agli altri sette attivi in Svizzera: due a Zurigo e gli altri a Lugano, Essen, Losanna, Berna e Ginevra. I dati raccolti sono molto chiari: in media i clienti hanno 33 anni, soggiornano per periodi di 6 mesi e sono per il 65% lavoratori spesso in trasferta, per il 20% studenti, per il 5% persone senior e infine per il 10% vivono da soli per scelta o per necessità contingenti.

«Il primo city pop italiano prende forma e svela il suo volto», dichiara Matteo Monferini, country manager Artisa developer Italia. «Forti del successo ottenuto in Svizzera, proponiamo anche in Italia un modello che non è solo abitativo, ma è soprattutto culturale, con l’obiettivo di arrivare anche a Roma, Torino, Bologna, Firenze e Napoli».

I lavori sono stati avviati lo scorso settembre, e la conclusione è prevista per settembre 2024.

Foto di copertina © Artisa developer

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Luigi Rucco
Articoli Correlati
  • La nuova vita dei cantieri navali di Pietra Ligure

  • Il futuro delle città: parte da Verona la riflessione del Cnappc

  • Intesa Cdp Real Asset Sgr-Finint Investments: in arrivo 800 nuovi posti letto per universitari

  • Milano già guarda alla seconda vita delle strutture olimpiche