15-10-2021 Francesca Fradelloni 5 minuti

La rigenerazione di Genova attraverso il suo waterfront

Al Blue Economy Summit, task force per favorire l’economia legata al porto

Genova è una strip of land, una striscia urbana tra il mare e colline che raggiungono anche la quota di mille metri. «Genova è una città che non ha più spazio, dove non è possibile espandersi. E allora è possibile solo rigenerare», ha dichiarato pochi giorni fa il sindaco del capoluogo ligure, Marco Bucci, durante la terza edizione della conferenza “Dieci, cento, mille centri”. Diktat che è ormai un mantra per tutte le iniziative organizzate nel capoluogo ligure. Valorizzazione riqualificazione, solo le parole chiave, a cui si aggiunge l’attenzione per il porto.

Il waterfront, grande polo che necessita di attenzione ambientale e sostenibile a tutela dell’ecosistema marittimo, è al centro della nuova visione progettuale di Genova, sotto la guida Bucci. Non solo sviluppo immobiliare (come testimoniano alcune iniziative come quella del nuovo Palasport).

Sport nautici, turismo, start up e percorsi professionali del settore: tante le iniziative nella quarta edizione del Blue Economy Summit, la manifestazione nazionale in corso a Genova (dal 13 al 17 ottobre, sia in presenza che in live streaming), interamente dedicata ai territori che vivono delle opportunità che derivano dal mare e dalle industrie che vi gravitano attorno.

Una città in salita, tra carruggi e scorci, ma con un concetto di architettura e di ingegneria diverso dalle città in pianura. Non solo sviluppo della periferia, ma attenzione al centro storico, quel mondo a ridosso del mare. «A Genova le periferie non esistono – prosegue il sindaco Bucci – è una città multicentrica. Negli anni Venti il governo ha deciso di mettere insieme 18 comuni nella Grande Genova. Noi, al contrario di Milano che ha un solo centro e si sviluppa in anelli concentrici, abbiamo tanti centri diffusi. Questo rappresenta sicuramente una complessità per le amministrazioni, ma è un dato molto positivo per la città stessa perché non ha la necessità di avere una periferia come nelle altre città industriali. L’architetto Piano mi ha insegnato che la visione urbana deve essere fatta mettendo tutto nei quartieri: abitazioni, sport, commercio, teatri, scuole. Ci deve essere tutto, sennò creiamo dei ghetti e dobbiamo evitare la ghettizzazione».

«Il Blue economy summit – ha spiegato l’assessore allo Sviluppo economico portuale e logistico Francesco Maresca – può contare sulla grande novità della Blue street che condurrà i visitatori, nel cuore della città vecchia, in un viaggio nella blue economy, arte, spettacoli e soprattutto alla scoperta delle nostre start up, che stanno crescendo all’interno del Blue district. Genova sta crescendo grazie alle opere come il waterfront, ma crescerà soprattutto grazie all’economia legata al porto, con interventi di sburocratizzazione oltre che alle infrastrutture».


Sei le tematiche affrontate nelle varie sessioni congressuali fondamentali per la crescita di Genova e più in generale per le città a vocazione marittima.


Dal progetto del waterfront di Levante, ideato e donato alla città dall’architetto Renzo Piano e che sta cambiando il volto dell’ex Fiera di Genova, alla riqualificazione dell’ex silos granario Hennebique, sono diversi i temi affrontati in questa edizione. Grandi opere ma anche progetti innovativi come: il Genova Ocean Agorà (GOA), nato con l’obiettivo di realizzare a Genova un reef artificiale entro il 2022 e il Water bike Genoa creato da una squadra dell’Università di Genova. Il team ha progettato un mezzo concepito come una canoa con profili alari e un’elica che consente di farla planare sull’acqua. Gli ideatori hanno anche pensato a una “pista ciclabile blu” da Genova a San Fruttuoso e Portofino lungo la costa.

Sede principale della Blue Economy Summit 2021 è il Genova Blue District, distretto che si trova in via del Molo 65 A/R, dove ha la sede anche il Job Centre, soggetto gestore del Genova Blue District e organizzatore insieme a Clickutility Team di questa quarta edizione. Uno spazio fisico in cui conciliare il rapporto porto-città, lo sviluppo del territorio, l’innovazione e la creazione di impresa.

Il Blue Economy Summit è promosso e organizzato dal Comune di Genova, con l’assessorato allo Sviluppo Economico Portuale e Logistico, assieme alla direzione Sviluppo economico – Progetti d’innovazione del Comune con l’obiettivo di guardare oltre alla lotta alla pandemia e alle sue conseguenze, iniziando quindi a ricostruire l’economia di Genova e delle altre città a vocazione marittima duramente colpite dall’emergenza economica e sanitaria ancora in corso.


L'evoluzione delle metropoli non può prescindere da un impegno, collettivo e responsabile, per ridurre i divari socioeconomici dei territori più fragili.


«La rigenerazione urbana – dice l’assessore all’Urbanistica Simonetta Cenci – è un concetto molto più ampio che comprende non solo la parte fisica, ma anche quella culturale, economica e sociale che non solo va valorizzata, ma va portata avanti con il coinvolgimento delle persone che abitano i luoghi. Si parte da una riqualificazione dei luoghi, per arrivare a quella umana. La progettazione si deve muovere intorno ad assi precisi: abitare, il verde, l’incremento di infrastrutture di qualità, la formazione del cittadino e la convivenza intergenerazionale e interculturale». Un esempio è lo stesso Cerchio Rosso del Parco della Val Polcevera, dove si è realizzato un nuovo spazio urbano con aree dedicate ai cittadini, che hanno condiviso il progetto attraverso workshop condivisi e attraverso l'istallazione dell'infopoint.

Info: Genova. ©Domenico Farone via Pixabay

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Francesca Fradelloni
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