23-12-2022 Paola Pierotti 5 minuti

Il 2022 dell’architettura italiana: bilanci, temi e protagonisti

Chi e come investe nella centralità del progetto (nonostante il freno a meno del nuovo Codice)

“Appalti, la qualità prima di tutto”. Così recita la comunicazione di fine anno di 102 ordini professionali degli Architetti su 105 (non hanno firmato Catania, Trapani e Palermo), che hanno scelto di acquistare una pagina del Corriere della Sera per parlare con il presidente del consiglio Giorgia Meloni e il governo. “Il nuovo Codice dei contratti deve garantire e promuovere la qualità di progetti e opere strategiche per le future generazioni, attraverso principi di equità, partecipazione e confronto”. Più in dettaglio “la riduzione o la perdita di valore o addirittura l’eliminazione dei concorsi di progettazione, nella forma più aperta ed inclusiva dei giovani e dei professionisti di talento, dell’equo compenso, della leale concorrenza, del legittimo merito che la proposta di legge dimostra, vanno in una direzione diversa da quella che tutti noi prospettiamo per il bene e il futuro dei territori, delle città e della comunità”. Sul tema è intervenuto anche il neopresidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, Angelo Domenico Perrini, più diretto nel messaggio, ed esplicito nei passaggi: “voglio dirlo senza mezzi termini: questo testo del Codice dei Contratti rappresenta un grande passo indietro rispetto alle recenti conquiste che noi professionisti avevamo ottenuto in merito alla gestione delle opere pubbliche. L’elenco delle cose che non vanno è lungo. Tanto per cominciare, assistiamo alla cancellazione della centralità della progettazione che riteniamo fondamentale, soprattutto se vogliamo garantire una buona qualità delle opere realizzate. Inoltre, tornano ad essere assai confusi i confini tra i ruoli di chi agisce all’interno della Pa e i professionisti esterni. Come se non bastasse, sono svaniti i riferimenti ai metodi di calcolo dei corrispettivi spettanti ai professionisti che, fino ad oggi, tenevano conto del cosiddetto 'Decreto Parametri', la cui approvazione a suo tempo ha comportato un grande lavoro di interlocuzione politica da parte nostra. Infine – aggiunge nella sua intervista a Affaritecnici – dalla lettura del testo si evince che l'aggiudicazione delle opere da realizzare basate sul progetto di fattibilità tecnica ed economica, che prima era solo un’opzione, ora diventa la regola. Il che comporta l’uso generalizzato dell’appalto integrato, ossia l'affidamento all’impresa sia della progettazione esecutiva che dell'esecuzione dell’opera. L’unica cosa che mi consola è che il testo che abbiamo potuto leggere risulta lacunoso in molte parti e necessariamente dovrà essere emendato e completato nel corso del suo iter di approvazione che si preannuncia lungo. In sede di discussione faremo una battaglia senza esclusione di colpi, incentrata soprattutto sul ripristino della centralità del progetto”.

Si chiude un altro anno e ancora si battaglia per la centralità del progetto. Ancora una volta. Da trent’anni in Italia si ventila l’ipotesi e l’urgenza di una legge per l’architettura; intanto “si fanno grossi passi indietro”. Forse però qualcosa si poteva fare prima di arrivare qui: gli alert non erano mancati (si legga su thebrief l’intervento di Mario Avagnina di fine ottobre).

Intanto anche il decreto sulla rigenerazione urbana non è andato in porto.

Istituzioni e politica dibattono sui temi di sempre, mentre in altre sedi l’architettura contemporanea sfonda i confini, allarga gli orizzonti e cerca contaminazioni, come propone la curatrice della prossima Biennale di Architettura, Lesley Lokko, che thebrief ha intervistato a gennaio 2022, per fare un punto sulla sua ricerca che si concentra sull’architettura come disciplina, più che come pratica, e nella sua commistione con altre scienze, come la sociologia o gli studi post-coloniali.

Città e architettura, come riscrivere le regole in Italia il dibattito locale si incontra con quello internazionale, promosso nei mesi scorsi ad esempio dalla Fondazione Barbara Cappochin. Innovazione, sperimentazione e norme che dovrebbero riallinearsi ad esempio con l’occasione di grandi eventi italiani nell’agenda dei prossimi anni, dalle Olimpiadi Milano-Cortina alla candidatura per Expo 2030.

La sfida? La G dell’acronomico Esg. La governance. Si chiede a Roma quando si parla di rapporto tra pubblico e privato e la si chiama in causa per vincere i giochi del 2026 con un’eredità fondata su una partnership tra pubblico e privato sostenibile. Diventa urgente quando la questione è quella del dissesto, tornata di attualità con la recente alluvione di Ischia.

Il 2022 è stato l’anno della scuola, come è accaduto in altre occasioni quando ad esempio esisteva una struttura di missione a Palazzo Chigi che della scuola faceva un tema interdisciplinare e prioritario. Quest’anno però, grazie al Pnrr e al maxi-concorso per 200 nuova scuole (ancora in itinere) l’argomento è tornato sotto i riflettori. Scuole, ma anche studentati, per tenere un faro sui giovani come hanno fatto molti assessori all’urbanistica, ripetutamente in questi mesi, anche in riferimento a progetti puntuali, e soprattutto per aprire il dialogo con il real estate.

Tema di attualità anche oltre i confini e il premio Mies van der Rohe quest’anno è stato assegnato alle Grafton Architects per un progetto dove l’apprendimento è processo sociale.

L’abitare è stato al centro dell’attenzione grazie al programma Pinqua che PPAN segue con costanza dalla scorsa edizione di Urbanpromo che ha ospitato la maratona Pinqua con assessori e sindaci di decine di città italiane coinvolte nel programma rientrato in seconda battuta tra le risorse Pnrr. Si aggiungano la scelta del Comune di Milano di declinare il programma Reinventing Cities sul tema della casa; alcuni programmi di innovazione e ricerca come quello promosso da FHS con Cresme denominato “bei tipi”; e ancora l’impegno del Comune di Roma ad avviare un’agenzia permamente con una campagna di co-progettazione dedicata al patrimonio abitativo. La casa come asset per una città fondata sulla giustizia sociale, da qui il decollo anche di un nuovo osservatorio di Milano metropolitana.

Dalle fonti thebrief , gli studi che si sono distinti nel 2022, tenendo insieme crescita del fatturato e attenzione alla qualità del progetto sono Gla – Genius Loci Architettura che tra le novità si è aggiudicato recentemente la progettazione dell’ambito ricettivo della Cavallerizza Reale di Torino (dove è ancora in itinere il concorso per la rigenerazione del nuovo polo mixed use) e Park Associati che qualche settimana fa ha vinto il primo premio per la nuova sede della Regione Lombardia. Tra le new entry nel radar della progettazione Luca Dini Associati stando alle classifiche per fatturato e Fosbury Architecture il collettivo scelto dal Ministero della Cultura per curare il padiglione Italia alla prossima Biennale di Venezia.

I grandi concorsi dell’anno? Quello per la biblioteca Beic a Milano vinto dal team guidato da Onsitestudio, quello dello stadio Franchi di Firenze con Arup Italia con Mario Cucinella Architects con Cupelloni Architettura, e quello per il Museo della Scienza di Roma, ancora in itinere.

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Paola Pierotti
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