Expo 2030 a Roma: un progetto da 50 miliardi per l’Italia

29-11-2022 Redazione 4 minuti

Rigenerazione, inclusione e innovazione alla base del dossier. L’assegnazione prevista a novembre 2023

Il nostro obiettivo è dimostrare come tradizione e innovazione possano fondersi nella Città Eterna, dando vita a un appuntamento senza eguali che renda protagonisti le persone e i territori
Giampiero Massolo

Verso Expo 2030, sfruttando l’onda lunga del Giubileo del 2025 coniugando rigenerazione, inclusione ed innovazione. Può essere riassunto così, per grandi linee, l’intervento della delegazione romana alla 171esima assemblea generale del Bureau international des expositions (Bie), dedicato alle candidature per l’esposizione universale.

Ad un anno dall’assegnazione – l’annuncio è previsto per novembre 2023 – le città in lizza – oltre a Roma anche Odessa (Ucraina), Riyadh (Arabia Saudita) e Busan (Corea del Sud) – sono al lavoro per affinare proposte e soluzioni.

Al centro del progetto candidato dalla capitale italiana, come ribadito a luglio anche nel corso del tavolo tematico “Architettura e urbanistica”, l’area di Tor Vergata, nella periferia est della città, mentre “Persone e territori: rigenerazione urbana, inclusione e innovazione” è il titolo dell’iniziativa.

«La candidatura di Roma Expo 2030 – ha dichiarato l’ambasciatore Giampiero Massolo, presidente del Comitato Roma Expo 2030 – è quella di una nazione intera che vuole correre veloce seguendo due binari precisi: quello dello sviluppo tecnologico e innovativo e soprattutto quello dei diritti. I diritti sul lavoro, i diritti dell’inclusione e della sostenibilità ambientale. Queste sono le basi sulle quali vogliamo convincere il mondo che Roma – da sempre crocevia di popoli, storie e culture – è il luogo ideale per ospitare l’esposizione universale. Il nostro obiettivo è dimostrare come tradizione e innovazione possano fondersi nella Città Eterna, dando vita a un appuntamento senza eguali che renda protagonisti le persone e i territori. Roma Expo 2030 è un progetto che per l'Italia vale 50 miliardi di euro, l'equivalente di 3-4 punti del Pil».

Per quanto concerne la parte infrastrutturale della proposta questa avrà il suo cuore nella periferia orientale dell’Urbe, ma si estenderà su tutta la città attraverso un dialogo costante tra l’Expo e tutto il tessuto urbano. Grande attenzione alla sostenibilità con un progetto “zero net carbon” che prevede la realizzazione di un parco solare di 150mila mq, nell’area delle Vela di Calatrava, che a pieno regime potrà fornire energia pulita a circa 45mila famiglie nel quadrante sud-est della città. Un progetto, quello relativo all’Expo, che si basa per il 10% sull’esistente, per il 40% sul riuso e per la metà sulla riconversione.

Il primo cittadino Roberto Gualtieri ha presentato il programma precisando l’impegno a «mettere il cuore in questo progetto, nello stare insieme in una partnership di lungo periodo. Vi aspettiamo a braccia aperte a Roma, la casa del mondo». «Siamo qui – ha continuato Gualtieri alla platea del Bie – mentre l’umanità subisce in altri Paesi indicibili sofferenze. Gli orrori della guerra, gli strascichi della pandemia, le conseguenze del cambiamento climatico, le ingiustizie: sono solo alcune delle difficoltà che affrontiamo. È importante che teniamo a mente le durezze cui tanti esseri umani sono esposti. Ci devono spingere verso ciò che ci unisce, nello spirito dell’amicizia, della cooperazione, della mutua conoscenza e delle ispirazioni dei fondatori del Bureau».


Il progetto prevede la realizzazione di un parco solare di 150mila mq, nell’area delle Vela di Calatrava, che a pieno regime potrà fornire energia pulita a circa 45mila famiglie nel quadrante sud-est della città.


Sempre il sindaco ha poi ricordato che il 2030 è anche il termine fissato per raggiungere gli obiettivi Onu in tema di sviluppo sostenibile e la concomitanza con l’esposizione universale potrebbe essere «il tempo della celebrazione e dei rilanci, grazie ad uno spirito di unità, programmazione, valori comuni e pace».

L’architetto Matteo Gatto, Bid file and technical director di Roma 2030, parlando alla platea parigina ha spiegato che: «Quello per l’Expo2030 è un progetto globale. La città è un ponte tra passato e futuro. Non devono esserci né limiti né barriere. Deve essere il punto di partenza per avviare un reale dialogo sula sostenibilità».

Pieno sostegno dall’esecutivo nell’ambito della presentazione da parte del comitato promotore Roma Expo 2030 alla terza assemblea del Bie «il Governo italiano è fortemente impegnato nella candidatura di Roma a ospitare l'Expo del 2030» ha dichiarato nel suo videomessaggio il vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri Antonio Tajani. «Lo scorso – ha aggiunto – settembre abbiamo consegnato il nostro progetto incentrato su persone e territori, rigenerazione, inclusione e innovazione. L'edizione 2030 di Expo sarà, infatti, una pietra miliare per due motivi principali. In primo luogo, segnerà la celebrazione del centenario del BIE, un'occasione cruciale per fare un bilancio dei primi 100 anni di attività dell'organizzazione. In questo spirito, l'Italia vuole dare il suo contributo per innovare il concetto stesso di Expo, preservandone i valori universali fondamentali. In secondo luogo, sarà l'occasione per rilanciare l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite dopo il suo completamento». «Roma – ha concluso il ministro – è un arazzo unico di storia, natura e cultura, dove le persone hanno vissuto insieme unite dai valori della libertà, dell'unione e dell'inclusione. L’Expo 2030 è un progetto comune da sviluppare con tutti coloro che desiderano parteciparvi».

«Roma Caput Mundi, come è stata definita la città, non pretende di essere capofila nel 2030, ma si propone come punto di convergenza per realizzare un evento veramente universale. Il nostro obiettivo non è quello di organizzare una fiera commerciale ma una rappresentazione dei valori e dei principi universali che tutti condividiamo. Quindi rivediamoci a Roma per onorare e realizzare nuovamente quei valori in Expo 2030». Questo il commento di Susana Malcorra, alto funzionario internazionale ed ex capo di gabinetto del Segretario generale delle Nazioni Unite.

Foto di copertina © Comitato Roma Expo 2030

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