Demolizione e ricostruzione, Legnago sceglie la scuola di Atelier(s) Alfonso Femia

05-03-2020 Redazione 3 minuti

Opera pubblica da 3 milioni. Aggiudicato il concorso in provincia di Verona

Confermando le tendenze degli ultimi anni, anche il 2020 si apre all’insegna dell’edilizia scolastica. Tre i concorsi lanciati in queste settimane: il polo scolastico di Montalcino (in chiusura il 13 marzo), il progetto Restarting Community di Segrate (termine della seconda fase fissato ad aprile), la Scuola nel Parco della città di Parma (in scadenza a maggio), e a Bevagna è appena stato lanciato un bando per il nuovo polo scolastico Sant’Anna (deadline fissata al 16 aprile). Nel frattempo, è arrivato al traguardo il concorso indetto a Legnago, in provincia di Verona, dove a vincere è l’Atelier(s) Alfonso Femia. Tra gli altri, nel team di progettazione Sertec Engineering per l'ingegneria e Michelangelo Pugliese per il paesaggio.

Rigenerazione e potenziamento del complesso scolastico in via Ragazzi del ’99. Questo il tema dell’operazione che va ad inserirsi nel più ampio programma di rinnovo delle strutture scolastiche, in termini di qualità, sicurezza ed efficienza energetica.

Oggetto della prima fase del concorso: la riorganizzazione funzionale dell'intera area scolastica – un masterplan da sviluppare per stralci, nell’arco di 15/20 anni – per aumentarne il valore identitario e migliorarne la fruibilità per la comunità scolastica e per la cittadinanza. Il secondo grado della procedura chiedeva ad integrazione il progetto di un nuovo polo scolastico, con aule per 225 alunni e una palestra, da edificare in sostituzione della scuola secondaria di primo grado “G.B. Cavalcaselle” di cui si è prevista la demolizione.

Il fil rouge della proposta dello studio di Alfonso Femia è stato il connubio tra impegno sociale e idea architettonica che ha portato al disegno di edifici in grado di sviluppare unitamente un sistema funzionale pragmatico e una realtà aggregativa per gli studenti, con corti aperte verso una cinta verde che abbraccerà il costruito, proteggendo gli spazi collettivi. Un tessuto naturale e minerale di piazze, orti, frutteti e siepi porta il paesaggio nel cuore dell’edificato.

“La scuola è il primo luogo in cui una comunità si forma e costruisce il proprio futuro e quella del paese a cui appartiene – dichiara lo stesso Femia – l’architettura deve coniugare responsabilità e visione, rapporto con il tempo e senso di appartenenza, dimensione reale e immaginaria legata alle nuove generazioni che la vivranno e che in quei luoghi, di formazione e incontro, costruiranno una parte importante della loro vita”.

Il legno è stato scelto come materiale principale: stabilizzato ad alte performance energetiche per l’involucro, Xlam e lamellare per le coperture di aule e palestra. Particolare attenzione al tema dell’energia rinnovabile con l’installazione di pannelli solari termici e un impianto fotovoltaico integrato nella copertura per coprire la maggior parte dei consumi dell’edificio. Stimato un risparmio dell’80% sui costi di esercizio rispetto ad un sistema tradizionale. Innovazione anche nel layout con ambienti separati da pareti mobili altamente insonorizzanti che, una volta aperte, consentiranno di raddoppiare gli spazi.

I numeri. Il progetto si inserisce in un’area di 12mila mq e ne sviluppa più di duemila in superficie calpestabile, nove le aule previste per le attività scolastiche e in aggiunta una palestra aperta anche alla cittadinanza. Costo stimato per le opere di realizzazione 3 milioni di euro.

 

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