Corvino+Multari guida il team che ristruttura la Casa Italia di Zurigo

07-11-2020 Paola Pierotti 3 minuti

Restyling e rifunzionalizzazione per la sede istituzionale. Importo lavori da 18 milioni, tra un anno l’avvio del cantiere

«Il nostro progetto elabora un giudizio di valore sull’esistente per rielaborarne un restauro delle strutture e dell’involucro, ridisegnando tutti gli interni e introducendo innovazioni anche sulle facciate, in coerenza con i valori originari»
Vincenzo Corvino

La Casa Italia di Zurigo, che ospita il Consolato Generale d'Italia e l’Istituto Italiano di Cultura, sarà ristrutturata e adeguata dal punto di vista funzionale e impiantistico da un team di professionisti guidati dagli italiani Corvino e Multari. La gara internazionale per l’affidamento dell’incarico di progettazione definitiva, esecutiva e direzione per i lavori è stata infatti assegnata al gruppo multidisciplinare guidato dagli architetti campani insieme a Rina Consulting, con gli studi svizzeri ZPF Ingenieure, Gartenmann Engineering e Fontana & Fontana. Importo lavori dell’ordine dei 18 milioni di euro.

A giugno è stato affidato l’incarico, il progetto definitivo sarà consegnato entro gennaio 2021, quello esecutivo entro maggio del prossimo anno. Da cronoprogramma, il cantiere dovrebbe partire tra un anno, a novembre 2021, con un programma di 18 mesi di lavori.

«La Casa Italia è un edificio vincolato dalla Soprintendenza locale – racconta Vincenzo Corvino – e lo studio di fattibilità messo in gara era stato redatto dallo studio svizzero del professor Ruggero Tropeano (tra l’altro docente di Restauro all’Università di Mendrisio). Il nostro progetto – spiega l’architetto – elabora un giudizio di valore sull’esistente per rielaborarne un restauro delle strutture e dell’involucro, ridisegnando tutti gli interni e introducendo innovazioni anche sulle facciate, in coerenza con i valori originari. Disegna inoltre gli spazi aperti e costruisce un nuovo volume in acciaio e in vetro per la garitta di sicurezza»

Un lavoro di conoscenza, quello proposto da Corvino+Multari, che disegna azioni di recupero e innovazione, in un riconosciuto esempio di architettura moderna a Zurigo.

Arte e illuminazione. Per la grande Sala Pirandello, si prevede anche un’installazione di arte contemporanea (il nome dell’artista ancora non è stato svelato) promossa dalla committenza e con il coordinamento della direzione tecnica della Farnesina. «In fase di gara – aggiunge Corvino – è stato proposto un progetto di lighting interno ed esterno concepito da Mario Nanni che è in via di sviluppo in coerenza con il progetto di interior design complessivo».

L’approccio del team. La proposta progettuale, attraverso un approccio integrato e multidisciplinare, sulla base di una profonda conoscenza del manufatto oggetto dell’intervento, ne riconosce i diversi livelli di complessità, ne interpreta le dinamiche evolutive e le rispetta, in vista della loro conservazione, con l’obiettivo di rispondere in maniera compiuta al complesso quadro esigenziale indicato dalla committenza. Ecco che il progetto, nel rispetto dei caratteri distintivi dell’edificio, prevede un riordino delle aree esterne di pertinenza con una attenta strutturazione e gerarchizzazione di ingressi e percorsi al servizio delle varie aree funzionali destinate alla scuola e al consolato, anche in relazione ai temi dell’accessibilità e della sicurezza dell’edificio.

«Si prevede il restauro delle superfici e delle coloriture esterne, e limitatamente alle parti alterate – spiegano dallo studio Corvino+Multari – la ricomposizione della partitura di facciata, con l’introduzione di un rapporto pieni e vuoti desunto dai disegni d’archivio, e dalle fonti storiche, allo scopo di restituire a questo fronte un ritmo unitario con il resto dell’edifico».

 

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Paola Pierotti
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