21-02-2023 Paola Pierotti 5 minuti

Biblioteca della Sapienza a Roma, tre anni dal bando all’aggiudicazione

Il maxi-concorso vinto dai riminesi Mijic e Polistudio con Copioli

Il primo bando è del 24 gennaio 2020, il 13 febbraio 2023 è stato presentato il progetto per la costruzione dell’edificio che ospiterà la nuova biblioteca unificata della Facoltà di Lettere e filosofia della Sapienza Università di Roma: più di 5000 mq, arricchiti da un auditorium, spazi relax, aree verdi, caffetterie e bookshop, ospiteranno il patrimonio bibliografico umanistico della più grande università d’Europa. La firma è di un pool di studi di Rimini: mijic architects, Polistudio aes e lo studio di geologia tecnica e ambientale Copioli.

Tre anni per arrivare alla scelta del progetto, con un maxiconcorso in una sola fase, partito con un bando che lasciava meno di un mese per la consegna. In mezzo la pandemia, ma il tempo non è una variabile secondaria (tema sollevato in un’intervista su thebrief da Massimo Pica Ciamarra, anche relativamente a questo stesso concorso).

I tempi del bando. «Il bando, lanciato dal provveditorato interregionale alle opere pubbliche per conto dell'ateneo romano, concedeva solo 32 giorni per la consegna delle tavole – racconta lo studio mijic architects a thebrief – poi ulteriori 24 giorni vennero concessi con una proroga, ma non fu presentata alcuna proposta progettuale. Così, il concorso venne bandito nuovamente il 21 settembre 2020, questa volta prevedendo tempi più lunghi per la consegna degli elaborati, con scadenza al 20 dicembre 2020 poi prorogata al 26 febbraio 2021. Il 23 aprile 2021 è stata nominata la commissione giudicatrice composta da membri di eccellenza come l’architetto Dominique Perrault (progettista della biblioteca nazionale francese, a Parigi) e, dopo circa un anno, il 5 aprile 2022 si è giunti alla graduatoria provvisoria». La graduatoria definitiva è stata pubblicata il 29 settembre dello scorso anno, altri quattro mesi sono serviti per le verifiche amministrative previste da bando.

Mijic architects racconta di aver preso in considerazione questo bando da settembre 2020, quando sono stati concessi tempi più lunghi. «Inizialmente eravamo scettici – raccontano dallo studio guidato da Eduard Mijic – perché si richiedeva un numero non convenzionale di elaborati grafici e relazioni per un normale concorso di progettazione architettonica, con richieste molto specifiche e impegnative anche per la parte impiantistica. Poi analizzando la tematica di intervento e la sua posizione è cresciuta in noi la volontà di cogliere questa sfida e presentare una nostra visione progettuale per una tipologia di fabbricato, una biblioteca, che da sempre affascina e stimola il mondo dell’architettura». In tandem si è unito Polistudio, team che hanno già condiviso negli ultimi anni gare e concorsi, in Italia. «Ci è parso subito un concorso interessante – il commento di Domenico La Gioia – anche se complesso. Infatti, l’entità del materiale richiesto era particolarmente corposa: abbiamo coinvolto le tante professionalità di Polistudio, dalle strutture, al reparto impianti elettrici e meccanici, fino all’antincendio».

Identikit degli studi. Dopo la collaborazione con alcuni studi di architettura di fama internazionale come Renzo Piano Building Workshop di Genova, Von Gerkan, Marg und Partner di Amburgo e Herzog Architekten di Monaco, Eduard Mijic ha fondato il proprio studio nel 2004 a Rimini. Dieci anni dopo è nato mijic architects, una quindicina di persone e una media di fatturato annuale negli ultimi cinque anni pari a circa 700mila euro. Polistudio A.E.S. invece è una società di ingegneria che offre soluzioni integrate di architettura e ingegneria, fondata 50 anni fa a Riccione e costituita da una sessantina di tecnici professionisti; svolge in maniera organica ed interdisciplinare, servizi qualificati nei campi dell’edilizia pubblica e privata. È tra le top 60 società italiane di progettazione integrata con circa 3 milioni di fatturato, e oltre al suo storico headquarter a Riccione, da cinque anni ha una sede operativa a Milano.

Mediamente mijic architects partecipa a 5 o 6 concorsi all’anno, Polistudio si attesta sulla trentina di iniziative all’anno. Quello della Sapienza è un super bottino. Per Eduard Mijic rappresenta «sicuramente un’importante occasione di crescita e di racconto del nostro modo di progettare e della nostra visione di architettura. Siamo uno studio che lavora in ambito internazionale e siamo abituati a confrontarci con diverse realtà. La pratica progettuale di mijic architecs si ispira a un approccio concettuale dinamico, il cui obiettivo è trovare la soluzione progettuale più appropriata, evitando ogni tipo di stile autoreferenziale. Con questo approccio – spiega l’architetto – i progetti sono vissuti come opportunità di ricerca, sperimentazione di nuove scelte spaziali, nuove tecnologie e materiali attraverso un’intima connessione tra funzionalità e dialogo con l’ambiente circostante. Questo approccio genera nuovi concetti urbani, rafforzando l’identità dell’edificio e creando spazi pubblici con valori di alta qualità per essere utilizzati dalla comunità». «Al di là degli aspetti architettonici particolarmente importanti, anche dal punto di vista ingegneristico le sfide a cui veniamo chiamati sono altissime, sia dal punto di vista strutturale che energetico-ambientale, della sicurezza e della progettazione antincendio». «Dal punto di vista strutturale – spiega l’ingegner Mauro Cevoli di Polistudio – il nuovo edificio garantirà elevati standard di sicurezza statica e sismica. La struttura in elevazione sarà integrata con la concezione architettonica, per garantire spazi liberi con una fruibilità elevata e allo stesso tempo assicurare le caratteristiche di resistenza necessarie per un edificio così particolare. La parte interrata sarà una porzione molto importane dell’edificio perché ospiterà il grande magazzino libri e pertanto si utilizzeranno le tecniche più all’avanguardia per la realizzazione di grandi opere in interrato». E ancora, dal punto di vista impiantistico la progettazione del nuovo edificio assicurerà elevate prestazioni energetiche, per garantire la classe energetica A4 con raggiungimento della classificazione NZEB.

Concept. Il nuovo edificio sarà collocato nell'area del campus prospiciente piazzale Aldo Moro e ridefinirà lo skyline della città universitaria. Al suo interno saranno accorpate quasi tutte le biblioteche dell'area umanistica, con un patrimonio librario di circa 2,5 milioni di volumi. «La sfida della progettazione – raccontano gli architetti – ha richiesto una riflessione su come sia cambiata oggi la funzione delle biblioteche, un tempo concepite come luoghi “introversi” e oggi chiamate ad essere anche spazi di incontro e socialità, centri culturali integrati, con servizi per formazione e informazione, tempo libero e studio». Come una breccia che rompe il muro di cinta dell’attuale quartiere universitario aprendosi verso la città. 

In copertina © progetto di mijic architects, Polistudio aes e Copioli

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Paola Pierotti
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