The architecture of the future, sostenibilità e materiali naturali i trend

06-10-2022 Fabrizio Di Ernesto 3 minuti

La ricerca di PlanRadar conferma la propensione a utilizzare prodotti resilienti ai fenomeni climatici estremi

I trend della progettazione del domani sono stati analizzati da PlanRadar, tra le principali piattaforme digitali per la gestione dei cantieri immobiliari, attraverso il rapporto “The architecture of future” che ha coinvolto esperti del settore operanti in dodici diversi Paesi tra Europa, Nord America e Medio Oriente. Sostenibilità e riduzione delle emissioni, vivibilità e progettazione incentrata sull'uomo: questi i pilastri della progettazione del futuro. Edifici intesi come parte integrante dell'ambiente con una costante e sempre maggiore attenzione allo sviluppo urbano locale.

A fronte di scelte ampiamente diffuse, come la crescente spinta verso la sostenibilità e la riduzione delle emissioni, si notano aspetti particolari, talvolta singolari. l'Italia, ad esempio, è l'unico paese in cui gli esperti considerano seriamente la “depavimentazione” come una delle principali tendenze del design urbano di domani. La Spagna è il paese con la maggior propensione ad abbracciare l’innovazione nello sviluppo urbano, mentre l'Ungheria è il più scettico. Due terzi dei paesi, inoltre, ritengono la canapa un materiale da costruzione con un grande potenziale, mentre la Francia è l'unica nazione che privilegia il lino.


Legno, canapa, lino, paglia e funghi indicati come i materiali del futuro per la loro capacità di assorbire anidride carbonica immagazzinandola per decenni nella struttura di un edificio.


Nel dettaglio, tra i temi più sentiti quello legato alla sostenibilità, visto che circa due quinti delle emissioni globali di carbonio sono attribuite a realizzazione, uso e demolizione degli edifici; tema questo che si lega a quello della riduzione delle stesse creando fabbricati net zero, una tendenza chiave in dieci dei dodici dei Paesi coinvolti. In questo tipo di strutture i materiali utilizzati, la costruzione stessa, il funzionamento e l'eventuale smantellamento non dovrebbero produrre emissioni e, se questo non fosse possibile, vengono compensate tramite l’acquisto di crediti di carbonio. Guardando alle best practice di sostenibilità la metà dei paesi campione si aspetta che le energie rinnovabili diventino parte integrante dei futuri trend architettonici. Inoltre, una strategia chiave è la promozione della pedonalizzazione, con le sole eccezioni di Polonia e Stati Uniti.

Nella maggior parte dei paesi osservati è diffusa l’attenzione alla vivibilità, con una consapevolezza crescente del fatto che gli edifici possono essere più che semplici luoghi in cui lavorare o passare il tempo; un aspetto che determina competenze di progettazione in grado di migliorare la qualità della vita, la salute e il benessere delle persone. Per ridurre la dipendenza dalle auto e i tempi di spostamento, lo sviluppo urbano locale dà la priorità alla collocazione di servizi a pochi passi dalle abitazioni.

Molto sentita anche la necessità di realizzare le nuove strutture tenendo conto dell’ambiente circostante, con un approccio più sensibile al territorio in cui il paesaggio, la luce naturale, l'orientamento, le condizioni atmosferiche e altri fattori influenzano lo stile scelto.

Per quanto concerne i materiali, la maggior parte dei paesi esaminati è pronta a puntare sull’economia circolare, il riutilizzo e i biomateriali rinnovabili. Ben otto dei dodici Paesi ritengono che in futuro saranno il legno e la canapa ad essere sempre più diffusi nelle costruzioni, cinque vedono invece un crescente potenziale per la paglia e altre erbe, mentre tre indicano i funghi. Tutti questi sono altamente sostenibili poiché assorbono l'anidride carbonica durante la loro crescita e la "immagazzinano" per decenni nella struttura di un edificio. Anche il riciclo di materiali per l’edilizia, in primis i mattoni, è destinato ad avere un ruolo chiave: basti pensare che la produzione di nuovo cemento rappresenta da sola il 7% delle emissioni globali.

A fronte di una popolazione mondiale che continua a crescere, generando quindi un maggior bisogno di abitazioni, molti Paesi stanno iniziando a dare priorità al retrofit, alla ristrutturazione e al riutilizzo degli edifici esistenti sia per risparmiare sulle materie prime sia per avere un impatto minore sull’ambiente.

Foto di copertina © Hudson Hintze

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Fabrizio Di Ernesto
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