28-01-2020 Francesco Fantera 3 minuti

A Roma maxiconcorso per una nuova biblioteca a “La Sapienza”

Gara in una sola fase, un mese di tempo e al vincitore 242mila euro, oltre all’incarico

Il nuovo volume, una struttura in cemento e acciaio di 5.219 mq, si svilupperà su quattro livelli fuori terra e due interrati

Poco meno di un mese al 25 febbraio, termine ultimo per partecipare al concorso per la nuova biblioteca di area umanistica dell’università “La Sapienza” di Roma, inserito in Gazzetta lo scorso 22 gennaio e bandito dal MIT. Oggetto della gara? La definizione di un progetto di fattibilità che vada a dettagliare la proposta preliminare, inerente la nuova biblioteca di area umanistica, redatta nel 2017 dall’Ufficio Realizzazione Opere de “La Sapienza”. Procedura in unico grado telematica, aperta e anonima. Costo stimato dell’opera di poco superiore ai 18 milioni, lotto con una Sul di 5,2mila mq. Montepremi di 285mila euro, 242mila dei quali andranno al vincitore che potrà ricevere l’affidamento per l’incarico della progettazione esecutiva per un corrispettivo di 469mila euro.

Contesto. L’ambito dell’intervento si trova all’estremità sud della Città Universitaria, tra via dei Marrucini e via degli Irpini, e risulta delimitata dalle facoltà di Chimica e Ortopedia. La necessità di un nuovo spazio unitario da dedicare alla consultazione e lettura di libri, oltre che eventi di natura culturale, nasce dalla situazione in cui attualmente versa il sistema bibliotecario della Facoltà di Lettere. Come sottolineato nella relazione, si tratta di «ambienti inospitali e obsoleti, distribuiti in modo inefficiente, oltre alla mancanza di spazi per studiare, realizzare seminari e socializzare». Motivo che ha portato a definire il futuro accorpamento in un polo è invece da ricercare nella presenza, ad oggi, di «tante piccole biblioteche, spesso strutture riadattate, dislocate sia all’interno che all’esterno della Città Universitaria. Una condizione che crea disservizi e confusione nella ricerca dei testi, a causa della mancanza di un archivio unico di consultazione».

Progetto preliminare. Per chi parteciperà al bando, il punto di partenza sarà un impianto architettonico che dovrà consentire modalità differenti di fruizione in rapporto agli orari di apertura, in linea con le esigenze degli utenti. Inoltre, sulla falsariga di quanto già realizzato in altre città italiane ed europee, è prevista anche l’apertura serale di alcune sale studio. Non mancheranno un’aula conferenze utilizzabile anche da soggetti esterni, la rete wireless e la consultazione potrà avvenire anche in forma digitale. L’operazione prevede la costruzione ex novo di un corpo e la riqualificazione di un edificio preesistente, con i due immobili che saranno fisicamente separati da una strada. Il nuovo volume, una struttura in cemento e acciaio di 5.219 mq, si svilupperà su quattro livelli fuori terra e due interrati. Questi ultimi saranno adibiti a deposito libri, mentre i restanti a biblioteca e servizi annessi. Elemento fondamentale sarà il verde, previsto non solo a terra e sulle coperture, ma anche negli spazi interni.

Criteri di valutazione. Tre i parametri su cui si fonderà il giudizio della Commissione. Con 40 punti su 100, il più importante sarà quello inerente le soluzioni architettoniche proposte. Ai concorrenti si richiede di ottimizzare gli ambienti garantendo permeabilità, interconnessione e flessibilità degli spazi. Importanti anche la qualità dei materiali e degli arredi, la loro durabilità e la fruibilità delle postazioni di studio. Da non sottovalutare anche l’armonia dell’inserimento nell’impianto architettonico esistente (30/100). Attenzione poi alle soluzioni tecnico-costruttive e impiantistiche proposte (30/100), considerando le prestazioni per l’intero ciclo di vita dell’opera, soluzioni in grado di massimizzare il comfort acustico e l’adozione di tecnologie che consentano di raggiungere l’autonomia energetica al pari di un edificio Nzeb.

Per maggiori info vai alla pagina dedicata sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

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Francesco Fantera
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